Negli anni Novanta, l‘UNICEF, in sintonia con l’OMS, promosse l’eliminazione di ciucci e tettarelle dalle nursery degli ospedali.
Allattamento al seno e ciuccio
Forse anche a causa di questa disposizione si è creata la credenza per cui l‘abitudine di mezzi differenti dal seno possa indurre a sospendere l’allattamento naturale.
Un esperto però conferma che la durata dell’allattamento al seno è proporzionale alla volontà di proseguirlo e alle motivazioni che la spingono a farlo.
L’uso del ciuccio, reiterato e costante non è stato la causa di sospensioni precoci del seno, ma la conseguenza di una motivazione ad allattare non abbastanza forte.
Ciuccio e tettarella però sono considerati mezzi ” di emergenza” e quindi andrebbero adoperati con un un po’ di giudizio. Non si può però imputare a questi strumenti un evento che dipende più dalla volontà e dalle motivazioni delle mamme.
Certo, nelle prime 2 settimane di vita, sostituire troppo il seno materno con il ciuccio interferisce con l’insorgere della montata lattea diradando gli attacchi che invece dovrebbero essere molto frequenti.
Le cause profonde dell’interruzione dell’allattamento al seno sono però ben altre:
- una mamma che riprende presto il lavoro
- un partner stanco di continui pianti
- il logorio fisico dei continui attacchi alla mamma
- consigli delle nonne
- datori di lavoro che premono per rientri precoci
- timore della sospensione del contratto
Sospendere quindi l’utilizzo del ciuccio come garanzia di una maggior durata dell’allattamento al seno è molto riduttivo.
A sostenere questa tesi poi vi sono anche numerosi, prestigiosi studi. Infine si può aggiungere che caricare sulle spalle del mezzo tutta la responsabilità alleggerisce da questo peso altri fattori:
- medici
- ostetriche
- persone vicine alla mamma
- ambiente sociale
- protezione sociale
- sostegno psicologico
Unimamme e voi cosa ne pensate di queste considerazioni?
Pensate che il ciuccio abbia interferito con l’allattamento di vostro figlio?
Dite la vostra se vi va.