Unimamme, come spesso abbiamo ripetuto, il legame tra padri e figli è fondamentale per il loro sviluppo e ora una serie di studi ha analizzato nel dettaglio i termini di questa relazione. A volte noi mamme ci spaventiamo per il tipo di giochi intrapresi dai papà, perchè magari li vediamo pericolosi o troppo movimentati. La scienza però ci tranquillizza.
La dottoressa Kathryn Kern, insegnante di scienze psicologiche alla Kent State Univerity in Ohio ha condotto uno studio sulla relazione tra alcuni ragazzi e i loro papà ottenendo punteggi molto bassi per questi ultimi.
Nelle interviste però alcuni ragazzi si sono espressi così: “mio papà mi ha incoraggiato a fare delle cose”, oppure: “mio papà mi ha detto che posso fare bene”.
Per ottenere una revisione accurata del contributo dei padri la dottoressa Kern ha aggiunto delle domande riguardo al fatto che i padri fornissero incoraggiamento e instillassero fiducia, i papà hanno cominciato ad ottenere punteggi più alti.
Papà e bambini: i benefici del loro legame indagati dalla scienza
Ultimamente molte ricerche si sono concentrate sulla figura paterna.
Più di mezza dozzina di studi, per esempio, stanno approfondendo nuove intuizioni e sfumature, anche sul valore, apparentemente causale, del gioco che tanti papà ingaggiano coi figli.
La ricerca quindi potrebbe offrire ai papà più spazio di manovra nei giochi coi loro bambini, questo si traduce nel fatto che le mamme non dovrebbero preoccuparsi quando i papà provocano o sfidano i bambini, almeno finché questi ultimi sono felici e si divertono.
Inoltre i papà hanno il pregio di fermare l’agitazione dei bambini con il gioco fisico o gli scherzi.
La capacità di formare legami stretti è molto importante per i piccoli e per il loro sviluppo, per soprattuttto per le abilità sociali, le relazioni sentimentali future e le amicizie.
Spesso però, molte delle ricerche condotte su questo tema non sono riuscite a cogliere il ruolo del papà nell’incoraggiare, favorire l’esplorazione e l’assunzione di rischi.
Uomini e donne presentano una risposta ormonale diversa quando diventano genitori, caratterizzata dall’incremento di ossitocina, un neuropeptide che favorisce il legame e la fiducia.
Secondo numerosi studi l’ossitocina è collegata a risposte diverse nei padri più che nelle madri.
- nelle donne è collegata con regioni del cervello basate sull’amigdala e all’espressione delle emozioni
- negli uomini è collegata all’incremento di attività nelle regioni della corteccia collegati alla pianificazione e la comprensione di altri punti di vista
I nuovi genitori inoltre mostrano differenze di comportamento. Uno studio condotto su 100 mamme e papà sulle interazioni individuali con il figlio di 5 mesi ha mostrato che:
- le mamme tendevano di più a guardare negli occhi dei piccoli, a balbettare con loro e a mostrare affetto
- i papà invece erano più propensi a stimolare i piccini usando movimenti veloci, facendoli ridere ed incoraggiandoli a esplorare
Naturalmente entrambi possono stimolare lo stesso tipo di interazioni.
Secondo uno studio del 2014 ad opera della ricercatrice Ruth Feldman la rete genitoriale del cervello può essere sviluppata da chiunque assuma la cura del bimbo.
Dal momento che i ricercatori hanno elaborato parametri di valutazione per stabilire il legame coi bambini sulle madri, risulta più difficile riuscire a coinvolgere i padri negli esperimenti.
Inoltre i criteri per una buona genitorialità non sono sempre gli stessi per le mamme e i papà. Per esempio molti codici di invadenza come interrompere il gioco di un bambino o scegliere un gioco invece che lasciare decidere un bimbo, sono visti come cose negative.
Quando le mamme si intromettono spesso i bambini reagiscono male, mentre con i padri la reazione è diversa. “Se il papà è felice e il bambino è felice non si tratta di qualcosa di invadente” sottolinea il dottor Cabrera.
Un’altra ricerca sui padri è stata quella del “compito della risata” in cui i ricercatori lasciavano il genitore e il figlio in un laboratorio per più di 2 minuti chiedendo al genitore di far ridere il figlio.
Un papà ha strappato un pezzo di tappeto mettendoselo in testa, altri hanno inseguito il figlio intorno alla stanza e altri hanno fatto boccacce.
Lo studio è stato compiuto su 107 genitori ad opera dell’Università di Ottawa. I risultati hanno mostrato che i bambini esprimevano più emozioni quando si trovavano insieme ai padri. “Questa è la zona dove imparano a controllarsi se si eccitano o si turbano” dichiara il professor Jean-François Bureau, a capo della ricerca. Un riferimento della paternità ottimale può essere la capacità di mantenere la sensibilità e il rapporto emotivo durante un gioco turbolento, aggiunge il dottore.
I padri che invece non si mostrano sensibili coi figli durante il gioco possono interferire con la capacità dei piccoli di creare legami favorendo insicurezza e paura.
Le mamme invece sono apparse più stressate per la mancanza di giochi ma hanno mostrato anche la stessa capacità dei papà di far divertire i bimbi.
Infine un ultimo studio condotto su padri e bambini da 1 a 3 anni ha visto i padri incoraggiare i figli che non riuscivano a giocare bene con gli strumenti proposti.
Unimamme, a fronte di tutti questi esempi e studi voi cosa ne pensate del legame che si stabilisce tra papà e bambini?
Noi vi lasciamo con i 10 consigli per rafforzare il legame con le persone che amate.