Tim McGuire è un uomo che ha lottato tutta la vita per raggiungere i suoi obiettivi e ha cominciato a combattere molto presto contro i pregiudizi delle persone.
Nato con una malattia rara chiamata artogriposi, Tim ha dovuto affrontare 13 operazioni chirurgiche prima ancora di compiere 16 anni.
Negli anni Quaranta ai genitori di Tim era stato addirittura suggerito di rinchiudere il figlio in un istituto per malati di mente perché si riteneva che chi era zoppo avesse anche problemi mentali.
Un papà disabile e suo figlio hanno lottato per tutta la vita
Tim lo spiega bene nel suo libro: “Some People Even Take Them Home” (Alcune persone li portano addirittura a casa), sia lui che sui figlio Jason, nato con la Sindrome di Down hanno dovuto combattere tanto per sentirsi “normali“.
Per Tim questo ha voluto dire crescere una famiglia e giocare coi figli nonostante zoppicasse e inseguire una carriera giornalistica con la mano destra completamente inutile.
Cercare un po’ di normalità per il figlio Jason, nato appunto con la Sindrome di Down, ha voluto dire insegnargli a dare il cinque agli amici piuttosto che abbracciarli, farlo vivere in una casa famiglia come uno stimato membro della Comunità di Minneapolis, dove vive.
“Il modo migliore per pensare a Jason è immaginare un bimbo di 5 anni che è vissuto sul suo pianeta per 36 anni. Qualche volta ricevi le esperienze di un trentaseienne come film, viaggi, ecc… ma la maggior parte del tempo ricevi le abilità cognitive ed emotive di un bimbo di 5 anni. Non sempre sai cosa troverai” dichiara Tim.
“La cosa più incredibile della genitorialità è che ogni bimbo è il proprio mucchio di sfide, bontà e divertimento. Cercare di avvicinare ogni bambino nello stesso modo sarebbe ridicolo” aggiunge l’uomo.
L’incredibile libro di Tim non edulcora le sfide delle disabilità mentali e fisiche. D’altra parte lo scrittore non si lascia abbindolare da facili cliché come “che Dio non dà a nessuno più di quanto possa sopportare”.
“Dio non mi ha fatto zoppicare, non ha dato a Jason la Sindrome di Down, tutti ricevono delle sfide e devono affrontarle come arrivano“ ripete.
Una delle sfide che i due hanno dovuto affrontare è stata la morte, a causa del cancro, della moglie di Tim, Jane. Quando l’uomo l’ha comunicato a Jason questi gli ha risposto: “sarà dura”.
Nel suo libro Jason invita ad accettare le circostanze di ciascuno e a ricavarne il meglio.
“Potete andare avanti e sorridere, oppure mettervi in posizione fetale e fare la vittima” dichiara l’uomo.
Unimamme, Tim ci offre la sua incredibile esperienza di vita da cui possiamo ricavare importanti lezioni su determinazione e coraggio, un po’ come la storia del bimbo farfalla.
Voi cosa ne pensate?