I dati raccolti dall’organizzazione ECPAT (End Child Prostitution, Pornography and Traffiking) ci mettono davanti un’orribile verità: ogni anno sono 80 mila gli italiani che viaggiano all’estero alla ricerca di sesso con minori.
Le mete favorite da questi “turisti del sesso” sono:
Nel corso degli anni si è anche assistito a un cambiamento per quanto riguarda l’età e le abitudini di questi sfruttatori di bambini come riportato sul Telegraph.
Ora l’età degli italiani che intraprende queste attività oscilla tra i 25 e i 35 anni.
Il Presidente di ECPAT Italia, Marco Scarpati, aggiunge anche un altro dato che ci mette in guardia: di tutte queste 80 mila persone che si recano all’estero per approfittarsi sessualmente dei bambini solo il 5% è rappresentato da “veri” pedofili, gli altri colgono l’occasione per fare un’esperienza eccitante lontano da casa propria.
“Si tratta di persone che modificano completamene il loro comportamento quando si trovano lontano da casa, per studiare o per altre ragioni. Ora abbiamo una nuova generazione di giovani italiani e questo è preoccupante“ dichiara Scarpati.
“Questo è il contenitore più grande e anche quello più complicato da riuscire ad intercettare” aggiunge Yasmin Abo Loha, Segretario generale di ECPAT Italia.
Ci sono quindi i pedofili che vanno all’estero sapendo bene a chi rivolgersi per trovare bambini molto piccoli e i clienti abituali che invece provano attrazione per le adolescenti
Purtroppo questo fenomeno presenta diversi stereotipi che bisognerebbe smascherare: ovvero che si tratti di qualcosa di esclusivamente maschile.
“Il fenomeno femminile esiste ma c’è meno attenzione, seppur rimane una maggiore tendenza maschile” dichiarano gli esperti.
Mentre l’uomo trascorre buona parte del soggiorno con un’unica vittima e poi cambia, la donna intrattiene una specie di relazione con un ragazzo minorenne. Si tratta sempre di qualcosa di illegale.
Quest’organizzazione, che ha sede in 73 paesi diversi, stima che un milione di turisti sessuali viaggi all’estero per soddisfare i propri perversi bisogni.
Non sono da meno quindi i giovani italiani che sfruttano le loro conoscenze linguistiche dell’inglese per accedere al turismo sessuale via internet.
La prostituzione minorile inoltre dilaga nelle aree più povere del mondo dove le stesse famiglie delle vittime la incoraggiano.
Disagio e difficoltà economiche sono le motivazioni delle vittime mentre i perpetratori sono favoriti dalla corruzione delle forze di polizia e dal crimine organizzato che gestisce queste attività.
“A causa della crisi economica molte risorse dei governi sono state tagliate ma senza fondi ci saranno ancora più vittime“ ha dichiarato Scarpati su Ecpat.it
“Prevenire e contrastare il fenomeno è possibile attraverso un’attenta azione di sensibilizzazione con messaggi mirati ed efficaci per riuscire ad arrivare a tutti, rivolta sia a ragazzi che adulti. È necessario inoltre intensificare attività di cooperazione a livello giudiziario e investigativo e sicuramente un aiuto può concreto può arrivare dalla presenza delle Ong sui territori attraverso progetti specifici di sostegno alle famiglie e supporto alle vittime” conclude Yasmin Abo Loha.
Unimamme, solo qualche tempo fa vi avevamo parlato dell’allarme pedofilia sui neonati, purtroppo questa piaga è diffusissima ed è davvero preoccupante e vergognoso che i nostri connazionali siano i maggiori fruitori di questo traffico di bambini e bambine innocenti.
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