Dal Belgio proviene una notizia che ci lascia un po’ sconcertati, a una donna di 24 anni depressa è stato concesso di ricorrere all’eutanasia.
Forse saprete che il Belgio ha legalizzato questa pratica dal 2002 e, da allora, si sono verificati circa 1400 casi ogni anno. Nel 2008 addirittura questo diritto è stato esteso anche a bambini con malattie terminali.
Laura, la donna protagonista di questa vicenda, soffre di depressione da quando era piccola e adesso non desidera nient’altro che porre fine alla propria esistenza di sofferenze.
“La morte non è nemmeno una scelta per me. Se avessi una scelta, sceglierei una vita sopportabile ma ho fatto di tutto e non ha portato a nessun risultato” ha detto la ragazza “anche se la mia infanzia ha contribuito alla mia sofferenza sono convinta che desidererei morire anche se fossi cresciuta in una famiglia stabile”.
Adesso Laura sta studiando i dettagli del suo funerale e le ultime parole da dedicare alla mamma e alla nonna sottolineando che i genitori l’hanno avuta quando erano troppo giovani e che essere allevata dai nonni nella loro pace e sicurezza non è bastato.
“La vita non fa per me” ha dichiarato Laura, un nome fittizio per questa donna che ha vissuto gli ultimi 3 anni in un istituto.
In una lunga intervista la donna ha ricordato che quando aveva sei anni ha preso in mano una pistola carica e pensato a porre fine alla sua vita “se avessi saputo a quel tempo, forse avrei premuto il grilletto”.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questo caso limite che ci induce a porci delle domande sul diritto a scegliere il proprio destino e sulla sofferenza psicologica.
Dite la vostra se vi va.
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