La piccola Faith è una bambina che i progressi della medicina hanno aiutato a far nascere.
Alla 22° settimana di gravidanza alla sua mamma è stata annunciata una terribile notizia, ovvero che la sua bambina aveva del fluido che andava accumulandosi nel petto, con il rischio di far collassare i polmoni.
Davanti alla gravità di questa condizione i medici avevano suggerito a Michelle Cannon, la mamma della bimba, di abortire, ma la donna non ha voluto abbandonare tutte le speranze di poter salvare la sua bambina.
Così, cercando online, ha scoperto l’esistenza dell’operazione nel grembo, una procedura usata solo altre 5 volte in tutto il mondo.
“In nessun caso avremmo mollato con lei. Quando mi hanno detto della sua condizione sono scoppiata a piangere , ma una cosa era certa, eravamo decisi a tenere questa bambina” ha spiegato la donna al Daily Mail.
Così Michelle e suo marito hanno proposto la procedura al personale medico dell’ospedale che aveva in cura la donna.
Il professor Roobin Johki, nonostante non avesse mai provato una simile operazione, aveva però ben presente che quello era l’unico modo per poter salvare la vita alla bambina.
La procedura non era niente affatto semplice, si trattava di infilare un ago da 5o cm attraverso lo stomaco di Michelle fino all’utero dove poi sarebbe stato piazzato un piccolo tubo per drenare il liquido nel sacco amniotico della mamma.
Anche alla piccola Faith è stata somministrata un’iniezione per ridurne i movimenti e limitare l’eventuale dolore.
In poche settimane il liquido era stato drenato e i suoi polmoni sgonfi.
La bambina è poi riuscita ad arrivare alla 38° settimana senza complicazioni.
Nei successivi 5 mesi la piccina è rimasta in ospedale sotto osservazione, ma tutto è andato per il meglio.
“Quando i dottori ci hanno detto che l’unico modo per salvare la nostra bambina era quello di operare attraverso il grembo il pensiero è stato spaventoso. Ma sapevamo che questa era la sua unica occasione di sopravvivere. Sapevamo che si trattava di una procedura rischiosa, perché la procedura poteva causare un travaglio prematuro e la piccola aveva poche speranze di sopravvivere a 22 settimane” ha raccontato Michelle.
La mamma di Faith ha aggiunto che quando la figlia sarà grande le parleranno dell’operazione affrontata quando era ancora nel grembo materno.
“Siamo tanto felici e grati di averla con noi” ha raccontato la donna.
La condizione da cui è stata affetta Faith colpisce 1 gravidanza su 15 mila, solo 1/3 dei bimbi sopravvive.
Tra i sintomi ci sono l’accumulo di liquido nel petto e nella cavità dello stomaco forse causati da un virus o da un difetto nel cuore o nei polmoni.
L’operazione a Faith, sebbene delicata, è andata benissimo e adesso la piccina ha la prospettiva di poter condurre una vita normale.
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