Unimamme, mentre in Italia le donne sono le prime a dover lasciare il posto di lavoro per allevare i figli, la compagnia americana Netflix ha deciso di introdurre il congedo parentale illimitato per la durata del primo anno di vita del bambino.
Si tratta di un caso più unico che raro che riguarda tutte le mamme e papà, compresi quelli di bambini adottati.
“Vogliamo che gli impiegati abbiano la possibilità e la libertà di provvedere ai bisogni delle loro famiglie senza preoccuparsi del lavoro e dei soldi. I genitori possono tornare per un part time o un full time o andarsene quando hanno bisogno” dichiarano i vertici di Netflix, società americana diventata nota per lo streaming di serie tv di alta qualità, “noi continueremo a pagarli normalmente”.
Ma, vi chiederete voi, come fa a funziona e, anzi, a prosperare, un’azienda che adotta una condotta simile?
Il vanto di questa società, che nell’ultimo anno ha più che raddoppiato i suoi guadagni, è quello di assumere “adulti totalmente qualificati”.
Godono infatti di ferie illimitate e gestiscono le spese senza che vengano approvate dai superiori purché agiscano nell’interesse dell’azienda.
I dipendenti di Netflix hanno quindi carta bianca in modo da proporre idee innovative, a patto che lavorino ai massimi livelli.
“Netflix confida nel giudizio dei suoi dipendenti. Il buon senso è la soluzione di quasi tutti i problemi molto più di una corretta prassi” dichiara l’ingegnere Cianciutti.
Chi lavora in Netflix sa infatti che non sarà valutato in base a quanto lavoro producono, ma al come. Quindi gli straordinari vengono disincentivati.
Fino a questo momento gli impiegati potevano decidere in autonomia quante ferie prendere in un anno, adesso questa sorta di “filosofia aziendale” applicata al tempo dedicato alla famiglia.
Qualcuno obietta che questa condotta libertaria potrebbe avere l’effetto contrario, perché le persone difficilmente si prenderebbero del tempo per la famiglia e i figli nel timore di apparire pigri agli occhi dei colleghi.
Anne Marie Squeo, portavoce del gruppo, sottolinea invece che l’obiettivo di Netflix è quello di incoraggiare i dipendenti a prendere le migliori decisioni possibili per la propria famiglia con il supporto dell’azienda.
Forte di tutte queste convinzioni Netflix è diventato un colosso nel servizio di streaming accessibile in abbonamento con più di 54 milioni di abbonati in 50 Paesi diversi.
Entro la fine dell’anno l’azienda ha in mente di conquistare altri 200 Paesi.
Quindi sembra proprio che l’approccio americano basato sui principi di libertà e responsabilità abbia funzionato e continui a farlo a dovere.
Senza troppe regole, politiche aziendali e burocrazia Netflix prospera e guarda al futuro con serenità riuscendo a motivare anche i propri impiegati.
Patty McCord, prima chief talent di Netflix ammette che comunque c’è molta pressione, molta carica e che questo approccio va bene nella loro azienda ma non è detto che possa funzionare altrove.
Sir Richard Branson, della Virgin, è sulla stessa lunghezza d’onda avendo concesso ferie illimitate ai dipendenti.
Unimamme, secondo voi un approccio alla maternità come quello di Netflix potrebbe funzionare anche in Italia?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Huffington Post.it/ Huffington Post.it)
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