Con l’inizio dell’anno scolastico le mamme sono pronte a seguire i figli tra compiti, lezioni, sport e incombenze varie, ma forse a volte si esagera un po’ nel voler provvedere a tutto al posto dei ragazzi.
Una mamma, con un figlio ormai cresciuto, si è resa conto di aver commesso qualche errore in passato e, forte della sua esperienza, invita le altre mamme a non farlo.
“Qualche anno fa stavo seguendo una lezione in un programma di orientamento e quel giorno si parlava di aiutare contro il permettere. Il mio insegnante ha spiegato la differenza. Aiutare qualcuno avviene quando fai qualcosa per qualcuno che non è in grado di farlo da sé, consentire è quando questa persone è perfettamente capace di farlo da sé.
La lezione era a proposito delle dipendenze ma i miei pensieri sono andati subito ai miei figli. Li stavo aiutando o stavo permettendo loro?
Quando mio figlio era alle elementari lo aiutavo molto e amavo farlo! Se aveva bisogno di aiuto con i compiti gli davo una mano, gli preparavo spuntini da leccarsi i baffi, quando i suoi sentimenti venivano feriti a scuola ero la prima a confortarlo. Era piccolo, aveva bisogno del mio aiuto e io c’ero per lui. Riceveva quello di cui aveva bisogno (aiuto) e io stavo avendo ciò che volevo (molto amore e stima).
Poi sono passate le elementari, le medie e ancor prima di realizzarlo avevo un liceale.
Gli anni stavano trascorrendo e io continuavo ad essere lì ad aiutare in tutto, ma venivo meno apprezzata ed amata in cambio. Sono sicura che a lui facesse piacere che gli venisse fatto tutto, crescendo però cercava più responsabilità, più indipendenza, più libertà e io non glieli stavo dando. Mi stavo aggrappando a ciò che speravo (amore e apprezzamento) e non gli stavo dando ciò di cui aveva bisogno (libertà di crescere).
Così ho cominciato a cambiare. All’inizio c’è stata un po’ di resistenza. Non voleva prepararsi il pranzo, fare il bucato o lavare i piatti, ma una volta fatti, una nuova maturità ha bussato alla porta. Io c’ero se aveva bisogno del mio aiuto ma non facevo più tutto per lui. E mentre era ancora un adolescente, quando è diventato più responsabile siamo stati in grado di dargli più indipendenza. Quando ha avuto più indipendenza è diventato più amorevole e apprezzava di più le cose. Eravamo arrivati a un cerchio chiuso.
Ma mentre le cose erano cambiate era importante guardare indietro e capire perché avevo fatto così tanto all’inizio. Era chiaro che all’inizio avevo cercato amore e stima ma c’era anche un altro aspetto; stavo eguagliando ciò che facevo per i miei bambini a quanto li amavo. E ci sono anche altre cose.
Si tratta della mentalità dell'”essere bravo quanto il tuo vicino” come genitori. Più faccio, più amo e più sarò un genitore migliore ma si tratta di un modo di pensare a rovescio.
Quindi sono qui per sfatare quello che è diventata una norma acquisita per i genitori: fare qualsiasi cosa per i nostri figli non vuol dire amare. Fare tutto per i nostri figli equivale a crescere una generazione di ragazzi che, diventati adulti, saranno persi in questo mondo.
Questo non è amare. Questo è fare un casino!!
Quindi, mentre comincia un nuovo anno scolastico ti sfido a smetterla di fare tutto per i tuoi figli e dare loro un po’ di responsabilità. Sfidali a preparare la propria colazione, sfidali a parlare con l’insegnante se non capiscono i compiti assegnati, sfidali a riempire gli ordini per il loro pranzo a scuola. Questi possono sembrare piccoli o insignificanti compiti per noi, ma la responsabilità porta a un senso di potere, la legittimazione conduce alla fiducia e la fiducia è ciò che ci porta lontano, nella vita.
Io ho ancora tre anni prima che mio figlio se ne vada. La mia speranza è che sia capace di affrontare il mondo da solo”.
Unimamme, voi condividete le preoccupazioni di questa mamma per il futuro dei figli? Anche voi vi siete accorte che fare troppo per i figli è controproducente?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Today.com)