Comunemente si pensa che il latte materno sia il nutrimento migliore per i bambini, ma un recente studio mette in discussione tutto ciò.
Le proprietà benefiche del latte materno infatti sono spesso esagerate. Allattare al seno conferisce innegabili benefit a livello di popolazione come la riduzione delle percentuali di donne che si ammalano di cancro al seno e di infezioni alle orecchie dei bambini.
A livello individuale però, fatta eccezione per i prematuri, l‘allattamento al seno non può assicurare che i vostri figli saranno più magri, più grassi, più intelligenti, veloci o forti di un bimbo nutrito grazie alla formula.
Uno dei pochi vantaggi che può essere quantificato a livello individuale è il trasferimento di anticorpi materni, si tratta della ragione principale per la riduzione di problemi gastrointestinali e infezioni alle orecchie.
Ironicamente si tratta delle proprietà che gli agenti chimici nel latte materno minacciano di annullare.
Almeno questa è la teoria di un recente studio.
Da sempre i produttori hanno utilizzato sostanze perfluoroalchiliche in prodotti che andavano dai tessuti a tenuta d’acqua e le confezioni per alimenti fino alle sostanze per pitturare e i lubrificanti.
Come molti altri prodotti usati per migliorare la qualità della vita delle persone queste sostanze chimiche rimangono a lungo nell’ambiente e nei corpi delle persone.
Essi però sono associati ad effetti circa la salute, per esempio interferenze con la riproduzione per gli animali e disordini del sistema ormonale per gli uomini e, infine, interferenze con il sistema immunitario.
Se i bambini presentano livelli elevati di sostanze perfluoroalchiliche rispondono male alle vaccinazioni, quindi i piccoli corrono il rischio che le protezioni non li aiutino a combattere malattie insidiose.
In poche parole l’allattamento al seno danneggerebbe i bambini, ma, lo ricordiamo, si tratta di risultati rinvenuti in un solo singolo studio, prontamente criticato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Accademia dei Pediatri.
Grandjean, che ha condotto lo studio in questione, sottolinea che è assurdo il fatto di consentire alle sostanze chimiche di farsi strada fino alla forma più sacra di nutrimento ponendo a rischio la salute delle nuove generazioni.
Sostanze pericolose nell’allattamento al seno: uno studio
Grandjean e i suoi collaboratori hanno scoperto che le sostanze perfluoroalchiliche nel sangue dei bimbi aumentano del 20-30% per ogni mese aggiuntivo di allattamento al seno esclusivo.
I bambini allattati con la formula avevano livelli più bassi, ma questi si azzeravano completamente nel momento in cui i piccini venivano svezzati.
Lo studio però si è svolto:
- su 81 bambini abitanti presso le isole Faroe
- i bimbi sono stati testati per le sostanze chimiche dannose a 11 mesi, 18 mesi e 5 anni
Il dottor Henry Farrar sottolinea che la sperimentazione è stata condotta su un gruppo specifico di donne, con una dieta altrettanto particolare che può aver portato a un innalzamento dei livelli di sostanze perfluoroalchiliche nel latte materno.
Insomma, uno studio ristretto a un gruppo di donne che allattano al seno su un’isola non può essere rappresentativo di tutta la popolazione.
“Si tratta di uno studio ben fatto ma altre sperimentazioni devono essere condotte in altri gruppi di donne prima di poter affermare che gli aspetti negativi dell’allattamento al seno superano i benefici”.
Oltretutto studi diversi su questa sostanze tossiche hanno mostrato che i loro effetti negativi sull’uomo sono molto modesti.
Quindi non allarmatevi unimamme per il momento l’allattamento materno è salvo. Nel frattempo vi invitiamo a leggere i 22 motivi per cui allattare al seno e col latte artificiale sono la stessa cosa.