Vedere un bimbo sorridere è sempre meraviglioso, la sua gioia ed allegria sono contagiosi, ma ora la scienza ha studiato più a fondo questo fenomeno chiedendosi, nello specifico, perché i bambini sorridono.
Il sorriso dei piccoli è una delle tappe fondamentali della loro crescita e il punto di inizio per tante, successive, forme di interazione sociale.
Perché i bambini sorridono? Uno studio approfondisce le motivazioni
Tra gli 8 e i 12 mesi di età è stato osservato che i bambini applicano questo gesto in maniera intenzionale, per esempio guardando un oggetto che desiderano e poi rivolgendo il loro pregresso sorriso alla mamma.
Nella ricerca che vi sottoponiamo pubblicata sulla rivista PloS One e concentrata sui neonati fino a 4 mesi, si è cercato di scoprire se i bambini sorridono per uno scopo e quale esso possa essere.
Ecco come si è svolta la ricerca:
- 13 coppie di mamme e bambini (sotto i 4 mesi) sono stati osservati giornalmente nelle loro interazioni faccia a faccia
- per ogni coppia è stata considerata la probabilità di 4 ipotetici obiettivi
Gli obiettivi erano:
- massimizzare la durata del sorriso della mamma e del figlio
- massimizzare la durata del sorriso della mamma ma non del figlio
- massimizzare la durata del momento in cui mamma e figlio non sorridevano
- massimizzare la durata del momento in cui la mamma non sorrideva e il bimbo sì
Le varie probabilità sono state poi comparate con altre precedenti analisi.
Perché i bambini sorridono? Risultati
I risultati hanno mostrato che le mamme avevano come obiettivo, con le maggiori probabilità, quello di ottenere un sorriso simultaneo.
Per i bambini invece, l’obiettivo è quello di massimizzare la durata del sorriso della mamma.
I bambini quindi desiderano creare e mantenere “stati” in cui le mamme sorridono loro.
Per conseguire tutto ciò i piccoli adottano un comportamento specifico, utilizzando sofisticate tempistiche, un po’ come fanno i comici che prendono il tempo necessario per le battute per ottenere il massimo effetto.
Il sorriso di un bimbo raggiunge il picco dopo 1 secondo e poi diminuisce. Secondo una delle proiezioni i piccini preferiscono lo scenario in cui la mamma sorride e loro no, quindi ci si aspetterebbe che i bimbi fossero meno inclini a sorridere se la mamma lo sta già facendo, ma non è questo il caso.
In questi grafici la mamma sorride mentre il piccolo ha appena smesso di farlo. Sull’asse delle x c’è il tempo di attesa prima che il bimbo sorrida ancora, l’asse delle y mostra diversi modelli di performance (vari tempi di attesa per esiti diversi) contro la probabilità empirica (puntini) che i bimbi scelgano un particolare tempo di attesa.
Per rendere ancora più completo questo studio i ricercatori hanno programmato un robot capace di comportarsi come un bambino, il San Diego San. Utilizzando i dati ricavati dal precedente esperimento hanno dotato il robot di uno speciale algoritmo.
Il robot è stato poi fatto interagire con 32 studenti universitari ottenendo gli stessi risultati dell’interazione con la mamma per una durata di 3 minuti.
Il robot ha fatto sorridere il più possibile i ragazzi sorridendo il meno possibile.
I risultati hanno stupito i ricercatori stessi che inizialmente ritenevano che i piccoli sorridessero senza scopo o per riflesso.
Questa ricerca però testimonia il contrario, ovvero che vi è un’intenzione da parte dei bambini.
I neonati quindi hanno degli obiettivi da conseguire e cercano di farlo ancor prima di compiere 4 mesi.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questi incredibili risultati?
Dite la vostra se vi va e raccontateci a che età i vostri piccini hanno cominciato a sorridervi.