Melanie e Doug Pritchard erano un coppia, come tante altre, in attesa di un secondo figlio: una bambina, la gravidanza della donna era stata tranquilla e, giunta alla 39° settimane si è recata in ospedale in preda alle contrazioni.
Al momento della rottura delle acque però qualcosa è andato storto e Melanie è svenuta. La sua pressione e il ritmo cardiaco sono calati drasticamente e la donna aveva un colorito blu. Anche la figlia non stava bene.
La clinica dove la donna era in cura ha dichiarato clinicamente morta Melanie, che però aveva ancora la figlia nel suo grembo. La mamma andava operata subito per cercare di salvare la piccina.
Nel frattempo Doug, disperato, si è affidato alle preghiere nella speranza di poter riabbracciare la moglie. L’uomo aveva anche contattato anche amici e parenti, invitandoli a pregare per Melanie e sua figlia. Questa “maratona” di preghiere si è estesa sui social media arrivando a dettare un trend su Google e Twitter.
In tanti poi si sono radunati fuori dall’ospedale per pregare insieme “mi ricordo di essermi guardato intorno e di aver visto, in un momento o l’altro, congiungere le mani per pregare, molti dei nostri amici in ospedale aggiornavano chi era in contatto su Facebook o Twitter”.
Mentre un’equipe medica lavorava su Melanie, l’altra tentava di salvare la figlia. Alla fine Doug ha deciso di chiamare la bimba Gabriella, che significa “eroina di Dio”.
La donna aveva avuto un’embolia da liquido amniotico, inoltre aveva subito un sanguinamento interno a seguito del cesareo. Era molto probabile che, anche se fosse sopravvissuta, i danni neurologici sarebbero stati estesi.
A quel punto Doug ha deciso di parlarle e le ha detto”Ti amo e ti amerò per sempre. I nostri bambini Brady e Gabriella sono magnifici e ti vogliono bene. Se hai ancora qualche scintilla per combattere allora combatti. Al di là delle mie speranze promettimi che seguirai il tuo angelo custode ovunque ti guidi. Ovunque ti guidi sarà dove Dio ha bisogno di te“.
Purtroppo le condizioni di Melanie si aggravarono ulteriormente e la donna veniva tenuta in vita grazie alle macchine. Per aiutarla ad affrontare la nuova operazione i dottori le mostrarono un’immagine di Gabrielle e Melanie si commosse.
Dopo l’ultima operazione le condizioni di questa mamma migliorarono e Melanie tornò a respirare da sola.
In poco tempo questa mamma ha sorpreso tutti riprendendosi e dopo 6 settimane stava bene.
“Anche se non ricordo uno degli avvenimenti più straordinari della mia vita sono felice di poter abbracciare mio marito e i miei figli ogni giorno” ha dichiarato la donna su Family Share “sono grata a tutti coloro che pregano e hanno condiviso le loro preghiere con altre persone per me, un’estranea. Le parole non possono esprimere la gratitudine per la moltitudine di preghiere che mi hanno ricoperta durante questo traumatico evento. Sono felice di dire che le preghiere hanno funzionato!”.
Infine, nel 2014, ad anni di distanza dal suo incidente, Melanie ha scritto “non c’è giorno che non ringrazi il Signore per avermi lasciata sopravvivere a qualcosa di cui pochi possono parlare. Il Signore mi ha ispirata a scegliere un ospedale a favore della vita. Ringrazio Dio per aver concesso a me, Brady, Doug e Gabriella di essere di nuovo una famiglia e per concedermi di parlare di Dio nella sua infinita grazia, perdono e amore verso tutti noi. Dio ha il potere di salvarci dal profondo delle tenebre, anche dalla morte più oscura e portarci nella luce, per questo prego per Lui”.
Infine ha raccontato la sua storia in un libro intitolato “The Day I Died” (il giorno che sono morta)
Unimamme, questa storia piena di speranza ci ricorda quella della mamma salvata dal coma grazie alla figlia, voi avete qualche vicenda simile da condividere?
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