È sempre un motivo di orgoglio mostrare agli amici le foto dei propri figli e dei traguardi da loro raggiunti ma, come avverte la Polizia di Hagen, città tedesca, è davvero pericoloso poiché le stesse foto sono materiale appetibile per i tanti pedofili che viaggiano in Rete. Lo stesso suggerimento ci era già stato dato dall’Associazione dei Pediatri Italiani e dalla nostra
È vero che Facebook non è solo un pericolo, ricorderemo, infatti, la storia di quella mamma che è riuscita a salvare la vita di suo figlio solo dopo aver letto un Post sul social Network che le ha fatto suonare il campanello d’allarme e a recarsi in ospedale, ma è comunque vero che in Rete, e soprattutto nei Social Network, ci sono tante persone prive di scrupoli che non esitano a contattare i minori o, addirittura, a rubare le foto dei nostri figli per commettere illeciti.
Per poter mettere, ancora una volta, i genitori in guardia la Polizia di Hagen, in Germania, ha voluto postare sul proprio profilo Facebook un consiglio che è immediatamente diventato virale per le migliaia di condivisioni. Questo quanto scritto:
«Ascoltateci, prima di pubblicare le foto dei vostri bambini su Facebook, che possono essere viste da tutti, ricordatevi che anche i bambini hanno diritto alla privacy. Un’istantanea in spiaggia nudi o il bagno nella piscina per bambini: molti di voi pubblicano foto dei loro piccoli su Facebook. E spesso sono visibili a tutti, perché vengono pubblicate senza alcuna attenzione alle Impostazione per la privacy. Forse oggi troverete queste immagini dolci, ma a lungo andare potrebbero diventare imbarazzanti per i vostri bambini. Potrebbero essere soggetti a bullismo. O peggio: i pedofili sono inclini a fare uso di tali foto e le usano per i propri scopi o le pubblicano altrove. Anche i bambini hanno una vita privata. Perché Internet non ‘dimentica’ nulla». Il post si conclude, poi, in questo modo: «Molto meglio mostrare le foto dei vostri piccoli alla nonna, il nonno, la zia, lo zio, gli amici e i conoscenti personalmente, è più bello poterne parlare e sorridere insieme». Anche la foto postata è molto eloquente, si vede una bimba con il volto coperto da una X rossa con la didascalia «Anch’io ho una sfera privata».
Una ricerca condotta nel 2013 dall’Australia’s new Children’s eSafety aveva già messo in evidenza che su circa 45 milioni di immagini finite nei siti porno circa la metà era stata presa direttamente dai Social Network. Foto per noi innocenti trasformate in morbose immagini visualizzate e commentate da pedofili.
E voi unimamme cosa ne pensate di quanto consigliato dalla Polizia di Hagen oggi e prima anche dai nostri Pediatri e dalla nostra Polizia di Stato? È proprio vero, il pericolo è sempre dietro l’angolo. Cerchiamo di tutelare i nostri bimbi e la loro privacy.