Noi mamme siamo di parte e spesso consideriamo nostro figlio un genio solo perché ha saputo dire una parola che non ci aspettavamo o ha fatto un gesto precoce in base alle normali tabelle di crescita. In realtà, al di là dell’orgoglio personale, bisogna fare attenzione a quante parole sa dire il nostro bimbo.
Una nuova ricerca condotta da tre università americane (Penn State, UC-Irvine, e Columbia University) ha infatti dimostrato che i bambini di 2 anni che possiedono già un vocabolario ampio arriveranno all’asilo meglio preparati sia dal punto di vista scolastico sia da quello comportamentale rispetto ai bambini che alla stessa età conoscono meno parole.
Linguaggio di un bimbo di 2 anni: più ampio è, meglio è
La ricerca ha valutato il vocabolario del campione scelto di bambini di 2 anni, e poi tre anni dopo ha analizzato i livelli di educazione e di capacità scolastiche raggiunti da quegli stessi bambini. La ricerca ha riguardato capacità di lettura e competenze matematiche mentre per l’aspetto del comportamento ci si è basati sulle valutazioni degli insegnanti e su eventuali problemi dei bambini nelle relazioni con gli altri.
Ciò che è emerso è uno strettissimo legame tra l’ampiezza del vocabolario che i bimbi hanno a 2 anni e i successi (scolastici e non solo) negli anni a venire. I bambini presi in considerazione non solo primeggiavano nella lingua e nella matematica, ma avevano anche una maggiore capacità di self-control, minori livelli di ansia e nessun pr0blema a relazionarsi con gli altri.
Detto ciò non bisogna nemmeno fare l’errore di pretendere dai propri figli di 2 anni che imparino parole nuove tutti i giorni o provare ad inculcare loro nuove nozioni. I bimbi a quell’età imparano da ciò che vedono e sentono quindi dovrebbe bastare un normale livello di dialogo in casa tra i genitori, qualche libro letto a voce alta insieme e perché no anche qualche cartone animato.
E voi unimamme cosa ne pensate?