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Scrivere fa bene e allontana le malattie, lo afferma la scienza

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Francesca Nicoletti

Avevamo già scritto di come scrivere a mano influenzi positivamente la creatività e la memoria e favorisca anche la comprensione di testi anche abbastanza ostici ma quanto sostenuto da alcuni ricercatori è davvero interessante. Secondo alcuni studiosi, infatti, scrivere per alcuni minuti al giorno aiuta a esorcizzare i propri problemi di salute e aiuta ad affrontarli con altro spirito, una sorta di valvola di sfogo utile per evitare di piangersi addosso.

Scrivere fa bene alla salute, ecco quanto sostengono gli specialisti

Il dottor James W. Pennebaker, professore del Dipartimento di Psicologia presso l’Università del Texas a Austin, per quasi venti anni ha esortato i suoi pazienti a scrivere le loro sensazioni, le loro preoccupazioni e le loro aspettative per circa 15 o 20 minuti al giorno, per almeno 4 giorni consecutivi. Tanti di coloro che hanno seguito i suoi suggerimenti hanno riscontrato, poi, dei miglioramenti. Sembra, infatti, che questa semplice prassi abbia rafforzato il loro sistema immunitario. Pennebaker sostiene «Quando le persone hanno la possibilità di scrivere di sconvolgimenti emotivi, spesso sperimentano il miglioramento della salute. Vanno meno dal medico. Hanno miglioramenti delle difese immunitarie. Se si tratta, poi, di studenti universitari del primo anno, i loro voti tendono a salire».

La prima ricerca del dottor Pennebaker era finalizzata a fare scrivere su foglio dei segreti che, in qualche modo, potevano turbare la salute dei suoi pazienti. Anche il semplice scrivere e poi distruggere il foglio su cui avevano scritto aveva portato dei benefici. Una specie di alleggerimento dell’anima. Una volta visti i benefici di questo metodo ha suggerito di scrivere non solo dei segreti ma anche, e soprattutto, delle proprie ansie e delle proprie preoccupazioni riguardo lo stato di salute.

Continua il dottor Pennebaker dicendo: «Sconvolgimenti emotivi toccano ogni parte della nostra vita. Non solo perdere un posto di lavoro, non solo divorzi. Queste cose riguardano tutti gli aspetti di ciò che siamo, la nostra situazione finanziaria, i nostri rapporti con gli altri, la nostra visione di noi stessi, i nostri problemi di vita e morte. La scrittura ci aiuta a concentrarci e a somatizzare l’esperienza. Le nostre menti sono progettate per cercare di capire le cose che ci accadono. Quando si verifica un evento traumatico o si subisce un passaggio importante della vita, le nostre menti devono fare gli straordinari per cercare di elaborare l’esperienza. Pensieri sull’evento possono tenerci svegli di notte, distrarci a lavoro e anche renderci meno socievoli con le persone».

Le persone che, dunque, hanno seguito i consigli del dottor Pennebaker, scrivendo ciò che li faceva stare in ansia e li preoccupava, hanno riscontrato dei miglioramenti nel loro stile di vita e soprattutto gli stessi

  • si recavano con meno frequenza dal medico,
  • avevano una pressione sanguigna più bassa e
  • il fegato funzionava meglio.

Ad avvalorare quanto sostenuto dallo psicologo anche quanto scoperto da alcuni ricercatori neozelandesi che nel 2013 hanno monitorato lo stato di salute di 49 persone colpite da problemi di salute e sottoposti a biopsie – i quali hanno scritto le loro preoccupazioni e i loro sentimenti per 20 minuti al giorno per 3 giorni consecutivi due settimane prima della biopsia – scoprendo che ben

  • il 76% delle persone era completamente guarito

e questo ha spinto i ricercatori ad attestare che lo scrivere di eventi tristi e dolorosi aveva contribuito a ridurre le preoccupazioni e le angosce e a trovare ottimi motivi per affrontare gli stessi e superarli. Anche coloro che soffrono di asma se scrivono sono soggetti a meno crisi rispetto a coloro che, invece, non lo fanno.

Scrivere, dunque, fa bene e ci aiuta ad affrontare le nostre paure. È come fare del training autogeno per riuscire a tenere sotto controllo l’ansia.

E allora perché non fare quanto consigliato dal dottor Pennebaker? Potremmo trovare dei giovamenti e, soprattutto, potremmo vivere meglio delle situazioni incresciose.

E voi unimamme proverete a seguire il consiglio dello specialista?

Francesca Nicoletti

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