Accade infatti che crescendo inevitabilmente si assumono le responsabilità per diventare un adulto che deve lavorare e costruirsi una famiglia, e ciò, assieme al relazionarsi nella società, ci allontana dal nostro bambino interiore. Molti di noi perdono la capacita’ di tornare piccoli per qualche ora, lasciarsi andare a un momento di sana immaturita’, che non porti nessun tornaconto.
Corriamo tutto il giorno, affannandoci per trovare sicurezze e metterci al riparo da contrattempi, disagi, mancanze. Adulti a tutti i costi, con orari di lavoro che ci rendono stranieri dentro la famiglia, viaggiatori di passaggio che trattano casa come un albergo. Ci affanniamo a cercare tempo per noi stessi, sempre meno e sempre piu’ stressato, pieno di pensieri che ci assediano; su quello che c’e’ da fare per la famiglia, le spese continue, una societa’ che richiede riflessi sempre pronti.
Le domande che la “macchina” nel video pone sono semplici e hanno lo scopo di preparare l’adulto a quello che accadrà (“da quanto non ridi per una sciocchezza?”,”Qual era il tuo soprannome da bambino?”), farlo entrare in contatto con le sue emozioni, riportarlo alla sua infanzia.
Una volta creata l’empatia con se stessi, riportati a ricordare i fanciulli che si è stati, ecco che la macchina domanda se si e’ pronti per incontrare il proprio bambino interiore. E la risposta che daranno la potete vedere voi stessi nel video che segue.
Cari Unigenitori, il nostro bambino interiore lo abbiamo sotto gli occhi, solo che siamo presi da un mondo che richiede troppo da noi, e ci fa trascurare il nostro universo familiare. Pensiamoci, e magari stasera mettiamoci a giocare con lui!
Nel frattempo vi lasciamo ai 6 comportamenti che ci fanno tornare bambini!
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