È stata finalmente approvata, da entrambe le nostre Camere, la legge sul “diritto alla continuità degli affetti” per tutelare tutti quei ragazzi e bambini che, loro malgrado, si ritrovano affidati a terze famiglie.
Fino a oggi l’affido e l’adozione viaggiavano su binari paralleli ma, dopo l’approvazione della Legge, l’affido può trasformarsi in adozione garantendo alle persone affidate la continuità negli affetti, ovvero qualora le famiglie affidatarie lo richiedessero potrebbero adottare i ragazzi ospiti presso di loro verso i quali si sono affezionati.
Ormai è legge, l’Istituto dell’affido può, finalmente, trasformarsi in adozione se le famiglie affidatarie ne fanno richiesta e se corrispondono ai canoni richiesti dalla Legge. Niente di più bello poteva accadere a tutti quei ragazzi che, purtroppo, si vedono allontanare dalle famiglie d’origine per disagi all’interno delle stesse. Stessa cosa dicasi per le famiglie affidatarie che, fino ad oggi, dopo un determinato periodo di tempo dovevano salutare, a malincuore, i ragazzi a loro affidati nei confronti dei quali, per forza di cosa, nutrono amore, ricordiamo infatti che l’affido familiare è un altro modo di essere genitori e di affiancare nella crescita i minorenni.
Sarà sempre compito del Tribunale per i Minori quello di decidere che il minore è adottabile o se, viceversa, deve ritornare alla famiglia di origine.
Una vera e propria “corsia preferenziale” sulla quale viaggiano le famiglie affidatarie: i Giudici che dovranno prendere tale decisione dovranno, da oggi in poi, tenere in primo piano le esigenze del minorenne e garantire allo stesso il meglio, infatti tali giudici dovranno ascoltare e tenere in considerazione il pensiero del minore prima di poter decidere in un senso piuttosto che nell’altro, come previsto nell’articolo 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Basta, quindi, bimbi contesi e maltrattati, potranno essi stessi decidere il da farsi.
Parole di apprezzamento giungono anche dall’ANFAA, l’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie, attraverso la voce della sua presidentessa Donata Nova Micucci che dichiara: «Viene finalmente affermato a chiare lettere il diritto alla continuità degli affetti del minore affidato, ancora oggi talvolta arbitrariamente negato dalle Istituzioni preposte. Ricordiamoci di tutti i minori che, a causa di una erronea interpretazione dell’attuale normativa, non hanno più potuto mantenere rapporti con gli affidatari che li avevano amorevolmente accolti e cresciuti per anni».
Grande plauso, dunque, ai legislatori che, finalmente, hanno deciso di tutelare il minore affidato garantendogli la tanto sospirata continuità negli affetti.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa nuova normativa? In quest’ottica, considereste diversamente l’affido, potendo questo anche concludersi con l’adozione?
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