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Categoria News

È allarme obesità infantile in Italia: un nuovo rapporto sulla salute

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Francesca Nicoletti

Guardando l’ultimo Rapporto Health at a Glance 2015 dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, se da un lato possiamo essere felici per l’aumento delle aspettative di vita dall’altro lato bisogna preoccuparsi per un allarme che viene lanciato alle famiglie italiane, tanti, purtroppo, i casi di obesità infantile che è in netta crescita.

Rapporto Ocse, è allarme obesità infantile

Secondo l’Ocse l’Italia occupa posizioni di rilievo nell’ambito dell’assistenza primaria e ospedaliera ma, di contro, risulta molto arretrata riguardo all’assistenza agli anziani nonché sulla prevenzione.

Il dato che deve, comunque, farci preoccupare riguarda i nostri figli, infatti secondo l’Ocse in Italia troppi sono i bambini obesi.

Nel Rapporto si legge che la spesa sanitaria pro-capite è diminuita rispetto al 2011, rimanendo, dunque, inferiore alla media di altri Paesi OCSE. Tra l’altro l’utilizzo di farmaci generici è quadruplicato rispetto al 2000 e questo, probabilmente, come conseguenza della crisi economica che da qualche anno attanaglia il nostro Bel Paese.

Anche se, però, la nostra assistenza sanitaria è positiva bisogna sottolineare come gli indicatori che riguardano la stessa assistenza per bambini e anziani, è, invece negativa. Si legge, infatti, nel Rapporto: «Gli indicatori di qualità dell’assistenza primaria e ospedaliera in Italia rimangono al di sopra della media OCSE in molte aree nonostante i livelli di spesa sanitaria inferiori ad altri paesi OCSE ad alto reddito. Tuttavia, l’Italia rimane arretrata rispetto ad altri paesi sull’assistenza agli anziani e la prevenzione delle malattie non trasmissibili».

Il dato più allarmante è quello che riguarda l’obesità infantile che vede l’Italia posizionarsi al 31esimo posto, ovvero tra le peggiori performance.

Tra l’altro, poi, anche l’assistenza di lungo termine per gli anziani è nettamente inferiore agli altri Paesi dell’Ocse.

Il consumo di alcool tra gli adulti è in netto calo rispetto a 20 anni fa ma, purtroppo, così non può dirsi, invece, tra i giovani che, purtroppo, ne fanno largo consumo così come di tabacco. Questo a testimoniare che manca la prevenzione, ovvero la divulgazione tra i giovani dei pericoli che si nascondono dietro alcool e fumo.

Queste alcune performance dell’Italia nel Rapporto Healt at Glance 2015

  • Speranza di vita alla nascita: 3° posto per i maschi e 5° posto per le femmine
  • Rischio obesità infantile: 31° posto (siamo anche messi peggio degli americani, che sono al 29° posto)
  • Spesa sanitaria pubblica procapite: 20° posto
  • Numero posti letto ospedali: 19° posto

Se volete approfondire, potete visitare il sito dove troverete tutti i dati relativi ai paesi oggetto delle rilevazione.

E voi unimamme cosa ne pensate di questa situazione?

Prestiamo attenzione a quello che facciamo mangiare ai nostri figli cercando di limitare al minimo il consumo di merendine ricche di coloranti e conservanti.

Francesca Nicoletti

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