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Anna, 11 anni, stroncata dall’anoressia. Allarme dei medici per le giovanissime

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Francesca Nicoletti

Si sente sempre più spesso di ragazzine affette da disturbi dell’alimentazione – dei quali abbiamo anche scritto dei campanelli d’allarme da prendere in considerazione – che le portano, spesso, a compiere gesti estremi. È quello che ha fatto Anna, una bimba di appena 11 anni che viveva un disagio personale. Ecco la sua storia.

Anna non ce l’ha fatta a combattere l’anoressia, si è arresa

Era un giorno come tanti, una sera come tante, era l’ora di cena e la piccola Anna, come accadeva a ogni pasto, si è rifiutata di mangiare però invece di fare come ogni volta ha deciso di uscire dal balcone e di lanciarsi nel vuoto. Chissà cosa le sarà passato in quella testolina! I vicini hanno immediatamente allertato il 118 che è giunto sul posto trovando la ragazzina ancora viva. A nulla, però, è servita la corsa verso l’Ospedale Regina Margherita di Torino, Anna non è riuscita a sopravvivere al suo male.

Per tre mesi Anna, una bella bimba dagli occhi chiari molto riservata e taciturna, era stata curata proprio presso lo stesso Ospedale per uscire dal tunnel dell’anoressia ed era stata dimessa perché sembrava pronta a combattere questo suo disagio. Così non è stato. Il male ha avuto la meglio su di lei. I genitori – la mamma è insegnante e il papà medico – non la hanno mai lasciata da sola tanto da affidarla a una “tata” nelle loro ore di lavoro. Hanno cercato in ogni modo di farla uscire da questo suo malessere, spronandola con viaggi di ogni genere e spingendola a uscire di casa e a coltivare nuove amicizie. Non ci sono riusciti. Anna, una sera, ha deciso di arrendersi, di non voler più vivere e si è lanciata giù dal suo appartamento al terzo piano.

La storia di Anna potrebbe essere quella di Maria, di Gaia o di Martina tante, infatti, addirittura troppe, le ragazze che non sono contente del loro corpo. Secondo una stima recente l’età in cui si cade vittima di disturbi alimentari si è drasticamente abbassata, anche fino a 7 anni.

Il professor Secondo Fassino, del Centro pilota piemontese di disturbi del comportamento alimentare, ha dichiarato: «È una rabbia antica e profonda, che nasce da piccoli e si manifesta attraverso il cibo: anoressia e bulimia sono una protesta che i genitori, da soli, non sono in grado di gestire. Solo in Piemonte, nell’ultimo anno i casi sono aumentati del 30 per cento. Ormai la maggior parte degli esordi conclamati avviene prima dei 10 anni».

Anche Anna aveva dieci anni quando ha iniziato a mostrare il suo malessere, il suo disagio e non ne aveva alcun motivo. Era una bellissima bambina bionda con gli occhi azzurri circondata di attenzioni e di amore.

Su Internet tante le ragazze che condividono i loro “successi” nella perdita di peso scambiandosi suggerimenti su come dimagrire in modo più veloce come la “Regola dei tre bocconi”: «Prova a fermarti al terzo boccone di ogni pietanza. Bevi un bicchiere di acqua ogni ora, possibilmente fredda così brucerai più calorie. Evita la cena, se puoi dalla al tuo cane o buttala di nascosto. Lava i denti dopo aver ingerito qualcosa e porta qualcosa addosso che ti ricordi che Ana – la dea dell’anoressia – è lì con te e ti sta guardando».

Inutile anche solo immaginare il senso di sconfitta da parte dei genitori della piccola Anna nonché dei medici che la hanno tenuta sotto cura. Purtroppo si è impotenti verso alcune situazioni. A nulla serve accusarsi o rimproverarsi. La mente umana è ancora un grosso mistero, ancor di più quella dei più piccoli.

E voi unimamme cosa vorreste dire a questi genitori che, nonostante tutto il loro interessamento e la loro tenacia, hanno visto la loro figlia rinunciare alla vita? Servirà a poco ma almeno li faremo sentire circondati d’affetto.

Francesca Nicoletti

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