Si sente sempre più spesso di ragazzine affette da disturbi dell’alimentazione – dei quali abbiamo anche scritto dei campanelli d’allarme da prendere in considerazione – che le portano, spesso, a compiere gesti estremi. È quello che ha fatto Anna, una bimba di appena 11 anni che viveva un disagio personale. Ecco la sua storia.
Era un giorno come tanti, una sera come tante, era l’ora di cena e la piccola Anna, come accadeva a ogni pasto, si è rifiutata di mangiare però invece di fare come ogni volta ha deciso di uscire dal balcone e di lanciarsi nel vuoto. Chissà cosa le sarà passato in quella testolina! I vicini hanno immediatamente allertato il 118 che è giunto sul posto trovando la ragazzina ancora viva. A nulla, però, è servita la corsa verso l’Ospedale Regina Margherita di Torino, Anna non è riuscita a sopravvivere al suo male.
Per tre mesi Anna, una bella bimba dagli occhi chiari molto riservata e taciturna, era stata curata proprio presso lo stesso Ospedale per uscire dal tunnel dell’anoressia ed era stata dimessa perché sembrava pronta a combattere questo suo disagio. Così non è stato. Il male ha avuto la meglio su di lei. I genitori – la mamma è insegnante e il papà medico – non la hanno mai lasciata da sola tanto da affidarla a una “tata” nelle loro ore di lavoro. Hanno cercato in ogni modo di farla uscire da questo suo malessere, spronandola con viaggi di ogni genere e spingendola a uscire di casa e a coltivare nuove amicizie. Non ci sono riusciti. Anna, una sera, ha deciso di arrendersi, di non voler più vivere e si è lanciata giù dal suo appartamento al terzo piano.
La storia di Anna potrebbe essere quella di Maria, di Gaia o di Martina tante, infatti, addirittura troppe, le ragazze che non sono contente del loro corpo. Secondo una stima recente l’età in cui si cade vittima di disturbi alimentari si è drasticamente abbassata, anche fino a 7 anni.
Il professor Secondo Fassino, del Centro pilota piemontese di disturbi del comportamento alimentare, ha dichiarato: «È una rabbia antica e profonda, che nasce da piccoli e si manifesta attraverso il cibo: anoressia e bulimia sono una protesta che i genitori, da soli, non sono in grado di gestire. Solo in Piemonte, nell’ultimo anno i casi sono aumentati del 30 per cento. Ormai la maggior parte degli esordi conclamati avviene prima dei 10 anni».
Anche Anna aveva dieci anni quando ha iniziato a mostrare il suo malessere, il suo disagio e non ne aveva alcun motivo. Era una bellissima bambina bionda con gli occhi azzurri circondata di attenzioni e di amore.
Su Internet tante le ragazze che condividono i loro “successi” nella perdita di peso scambiandosi suggerimenti su come dimagrire in modo più veloce come la “Regola dei tre bocconi”: «Prova a fermarti al terzo boccone di ogni pietanza. Bevi un bicchiere di acqua ogni ora, possibilmente fredda così brucerai più calorie. Evita la cena, se puoi dalla al tuo cane o buttala di nascosto. Lava i denti dopo aver ingerito qualcosa e porta qualcosa addosso che ti ricordi che Ana – la dea dell’anoressia – è lì con te e ti sta guardando».
Inutile anche solo immaginare il senso di sconfitta da parte dei genitori della piccola Anna nonché dei medici che la hanno tenuta sotto cura. Purtroppo si è impotenti verso alcune situazioni. A nulla serve accusarsi o rimproverarsi. La mente umana è ancora un grosso mistero, ancor di più quella dei più piccoli.
E voi unimamme cosa vorreste dire a questi genitori che, nonostante tutto il loro interessamento e la loro tenacia, hanno visto la loro figlia rinunciare alla vita? Servirà a poco ma almeno li faremo sentire circondati d’affetto.
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