Si tratta infatti di lesioni che possono avere serie conseguenze sulla salute dei giovanissimi giocatori e condurre addirittura a malattie letali come il morbo di Lou Gerigh o a invalidità di vario tipo.
Il problema è così sentito, in America, che i genitori dei bambini hanno organizzato una class action contro i dirigenti e dunque alla fine la Federcalcio statunitense ha dovuto prendere provvedimenti.
Sono state fissate delle regole, dei limiti di età entro i quali l’azione del colpo di testa è vietata o sconsigliata, eccole qui:
Secondo Christopher Nowinski, direttore della Concussion Legacy Foundation, si è fatto un bel passo avanti, ma resta ancora molto da fare.
Robert Canu, neurologo e grande esperto sui danni causati dai traumi cranici è convito che questo provvedimento ridurrà drasticamente il numero di incidenti di questo tipo e abbrevierà il tempo in cui i bambini sono a rischio di traumi cranici minori che possono condurre a successive lesioni cerebrali.
“Con queste nuove regole si evita il periodo di tempo più dannoso per il cervello e si abbrevia la quantità di traumi sperimentati dai giocatori“ osserva l’esperto a NBC News.
Un recente studio pubblicato sul Journal of American Medical Association ha rilevato che il colpo di testa è l’attività calcistica responsabile della più alta percentuale dei traumi nei ragazzi (30%) e nelle ragazze (25%).
Inoltre è stato riscontrato che sbattere contro un altro giocatore piuttosto che colpire di testa una palla è l’attività che causa maggiori lesioni.
Stando a questi risultati i ricercatori hanno ammesso che vietare i colpi di testa avrà un’efficacia limitata sulla salute dei ragazzi se non si compiono degli sforzi per evitare duri contatti tra di loro.
A questo proposito si esprime Michael Kaplen, un avvocato specializzato nel difendere giocatori e insegnanti che hanno riportato traumi cranici: lui insiste nel dire che secondo lui queste nuove leggi non porteranno a niente. Kaplen infatti è a favore di un bando totale dei colpi di testa nel calcio dei piccoli. Secondo lui infatti questi limiti di età sono arbitrari e schiocchi e dunque le nuove regole, in generale, una “cattiva idea”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questo provvedimento? Lo vorreste applicato anche in Italia per proteggere i vostri bimbi?
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