Sopravvissuta all’eccidio che ha lasciato al suolo 82 cadaveri, Isobel, di origine sudafricana, ha poi voluto condividere la sua esperienza sui social network, il suo post è diventato virale venendo condiviso mezzo milione di volte nelle ultime 24 ore.
“Non pensi mai che possa accadere a te, era solo un venerdì sera a uno spettacolo di musica. L’atmosfera era gioiosa e e tutti ballavano e sorridevano. Quando quegli uomini sono entrati dalla porta di ingresso e hanno cominciato a sparare abbiamo pensato ingenuamente che fosse parte dello show. Non è stato solo un attacco terroristico, è stato un massacro. Dozzine di persone sono state colpite davanti a me. Stagni di sangue hanno riempito il pavimento. Pianti di uomini adulti che tenevano le loro fidanzate morte attraversavano quel luogo di musica. Futuri distrutti, famiglie distrutte. In un istante. . Sconvolta e sola ho finto di essere morta per un’ora, giacendo tra le persone che vedevano i loro amati senza vita. Trattenendo il respiro, cercando di non muovermi, non piangere, di non dare a quegli uomini la paura che speravano di ottenere. Sono stata incredibilmente fortunata a sopravvivere. Ma in tanti non ce l’hanno fatta. Le persone che erano lì per le mie stesse ragioni, divertirsi il venerdì sera, erano innocenti. Questa parola è crudele. Atti come questo dovrebbero evidenziare la depravazione delle persone e le immagini di quegli uomini che ci circondavano come avvoltoi mi perseguiteranno per il resto della vita. Il modo in cui hanno meticolosamente sparato alle persone intorno all’area in cui si stava in piedi di cui io ero al centro senza alcuna considerazione per la vita umana. Non sembrava reale. A ogni momento mi aspettavo che qualcuno dicesse che era solo un incubo.
Ma essere una sopravvissuta di un tale orrore fa sì che possa condividere luce sugli eroi. L’uomo che mi ha rassicurata e che ha messo a rischio la sua vita per proteggere la mia testa mentre gemevo, la coppia le cui ultime parole d’amore continuano a farmi credere che ci sia del buono a questo mondo, i completi estranei che mi hanno presa dalla strada e mi hanno consolata per 45 minuti mentre credevo che il ragazzo che amavo fosse morto, l’uomo ferito che ho scambiato per lui e che dopo essermi accorta che non si trattava di Amaury mi ha abbracciata e mi ha detto che tutto sarebbe andato bene a dispetto del fatto che anche lui fosse solo e spaventato, la donna che ha aperto le porte ai sopravvissuti, l’amico che mi ha dato rifugio e che è uscito a comprare dei vestiti affinché non dovessi indossare questo top intriso di sangue, tutti coloro che mi hanno inviato messaggi di sostegno facendomi credere che il mondo possa potenzialmente essere migliore. Per non lasciare che accada ancora.
Ma per la maggior parte questo è per le 80 persone che sono state uccise in quel luogo, che non sono state così fortunate, che non si sono risvegliate oggi e a tutto il dolore che stanno attraversando i loro famigliari e amici. Mi dispiace davvero tanto. Non c’è niente che possa rimediare al dolore. Mi sento privilegiata per essere stata presente al loro ultimo respiro. Credendo fermamente che li avrei raggiunti, prometto che i loro ultimi pensieri non sono stati per quegli animali che hanno causato tutto ciò. Stavano pensando alle persone che amavano. Mente giacevo a terra nel sangue di estranei aspettando che una pallottola mettesse fine ai miei semplici 22 anni ho visualizzato ogni volto che ho amato sussurrando: “ti voglio bene”. Ancora e ancora, riflettendo sui momenti salienti della mia vita. Sperando che quelli che amavo sapessero quanto, sperando che sapessero che non importava cosa mi fosse accaduto, che continuassero a credere nella bontà delle persone. A non lasciare che quegli animali vincessero.
La notte scorsa le vite di moltissime persone sono cambiate per sempre, ora sta’ a noi essere persone migliori. Per vivere le vite che le innocenti vittime della strage sognavano ma che tristemente non potranno mai coronare. Riposate in pace angeli. Non sarete mai dimenticati”.
Unimamme, in in momento così drammatico, l’appello a continuare a credere nell’umanità di questa ragazza ci commuove e ci fa sperare davvero in un futuro migliore, nonostante tutto.
Voi come vi sentite dopo aver letto il suo post?
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