“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere.”
Pablo Picasso
A volte la vita è davvero strana: capita che ti ritrovi catapultata in un mondo magico, un mondo che fino a quel momento era lontano dal tuo e che, spesso, hai anche denigrato e accusato di violenza: il mondo del Wresling. Già perchè nella serata dell’11 novembre, io e i miei figli, per conto di Universomamma, abbiamo preso parte all’evento che ha radunato gente da ogni parte di Italia e la scoperta positiva è stata, in primis, lo spirito di tutti coloro che, con fasce, cappelletti e gadget, popolavano il Palalottomatica.
C’erano ragazzi, ragazze e tante famiglie, tutti ordinati e felici. Si respirava un’aria di serenità e di condivisione di una stessa passione, non c’era ostilità tra chi tifava per The Miz, un talent dei piu’ famosi e chi, invece, per Zack Ryder, l’avversario: erano tutti lì per divertirsi insieme. Cosa che, purtroppo, non succede in altri sport.
Era da qualche giorno che i miei figli, Giorgia di 12 anni e Antonio e Federica, di 8, erano in fermento per l’evento a cui hanno poi preso parte: i campioni della WWE (World Wrestling Entertainment) americana sono arrivati a Roma per incontrare i tanti ammiratori giunti da ogni dove, soltanto due, infatti, le tappe di questo meraviglioso show: Roma e Bologna.
L’emozione era tangibile, in macchina fantasticavano su quello che li attendeva. Siamo arrivati al Palalottomatica intorno alle 17,30 e già c’era una fila lunga per entrare…e pensare che lo spettacolo iniziava alle ore 20,00.
Non abbiamo dovuto fare la fila, avevamo i pass per accedere nell’area Vip e percorrere lo stesso Red Carpet calpestano dai campioni del Wrestling e da altre star nostrane, tra le altre Maddalena Corvaglia e Claudio Amendola. Mia figlia è rimasta attratta immediatamente dai più famosi youtuber del momento ai quali ha chiesto una foto.
Una volta dentro ci siamo ritrovati all’interno della sala Vip dove è stato allestito un buffet di benvenuto e dove ci è stata donata una welcome bag contente un cappellino e una maglietta della WWE.
Dopo poco sono arrivati i Talents, primo tra tutti il famosissimo The Miz e lì ci siamo resi conto che quell’omone che combatte sul ring è, in realtà, un ragazzo cordiale e affettuoso, soprattutto con i bimbi. Non ha infatti disdegnato carezze e sorrisi a nessun bimbo ed è stato molto disponibile anche con le altre persone che gli hanno chiesto una foto piuttosto che un autografo.
Siamo poi andati nella saletta dove abbiamo potuto chiacchierare con altri campioni della WWE e dove un esperto di wrestling, Stefano Benzi, ci ha spiegato i principi di questo sport:
Stefano, un omone simpatico e cordiale, si è poi rivolto ai bimbi esortandoli a non imitare i loro idoli poiché potrebbe essere pericoloso. Ci ha infatti detto che ogni singolo gesto è studiato a tavolino, e che il ring dove si combatte è imbottito attentamente per attutire i colpi (per montarlo ci vogliono ben 6 ore!), così come sono imbottite anche le scarpe degli atleti.
Ci ha inoltre spiegato che si tratta solamente di un’arte “mimica”, sottolineando il fatto che se non si è veri esperti nel fare le mosse ci si potrebbe far davvero del male, quindi mai ripetere quello che simulano i talent sul ring!
Stefano ha piu’ volte ribadito che : «Non bisogna combattere per farsi male. L’unico modo per guadagnarsi l’onore è quello di avere rispetto dell’avversario».
Non tutti sanno infatti, e non lo sapevo nemmeno io, che le Superstar del WWE tanto si prodigano per combattere il bullismo e la violenza in genere e divulgano il loro pensiero recandosi nelle scuole con il progetto “BE A STAR“, promuovendo metodi positivi di interazione sociale e incoraggiando i ragazzi a trattare gli altri come uguali e con rispetto, perchè “ognuno a suo modo è una stella“.
Il loro è un vero scopo di vita, vogliono far comprendere, soprattutto ai più piccoli, che la violenza genera altra violenza, proprio come diceva il nostro Stefano: per guadagnarsi il rispetto e l’onore bisogna, prima di tutto, essere rispettosi degli altri.
Abbiamo inoltre scoperto che la WWE finanzia anche Make a Wish, un’associazione che realizza i sogni delle persone malate nonché supporta la campagna contro la lotta al cancro al seno di Susan J. Komen, famosa per organizzare in tutto il mondo la Race for the Cure. Un impegno, quello di questi campioni, sociale e solidale, che fa bene al cuore, davvero!
Finalmente è arrivato il momento di incontrare i campioni, le Superstars…i miei figli, gli altri bimbi e anche noi adulti eravamo davvero emozionati. Il primo ad entrare, accolto dagli applausi, è stato il mitico Cesaro che ha “battuto il 5” con i piccoli e ha poi iniziato a fare autografi e foto. Poi sono arrivati Zack Ryder, già in abito da scena, e Dolph Ziggler, che oltre a fare autografi e foto con noi tutti, hanno scherzato con i più piccoli.
Finito il pre-show, è giunto il tanto atteso momento: lo spettacolo mozzafiato che ci aspettava una volta entrati nel Palazzetto. Ho davvero provato un’emozione che mai avrei creduto di vivere per questo sport. Ero abituata a recarmi in questo luogo per assistere a concerti, ma credetemi lo spirito e l’aria che si respirava era completamente diversa, ma non meno coinvolgente, forse anche per la presenza di famiglie, coppie di fidanzati, gruppi di amici , con in comune una passione.
Nel momento di intervallo dello Show, sul maxischermo è andata in onda la storia di Connor, un bimbo malato di un tumore molto raro al cervello che ha potuto curarsi anche grazie al fondo sostenuto dalle Superstar della WWE. Purtroppo Connor, dopo avere incontrato e giocato con il suo mito Daniel Bryan, ha perso la sua battaglia ma il fondo, a lui intitolato, continua ad aiutare le famiglie dei bambini malati di tumore. Alla fine del video è infatti apparso l’invito a sostenere tale iniziativa acquistando online, sul sito della WWE, il braccialetto di Connor al costo di 4,99 dollari.
Un turbinio di emozioni ha ingoiato me e i miei figli. Antonio, a un certo punto, si è girato verso di me e mi ha detto: «Grazie mamma per averci portati qui!», e ammetto che mi sono sentita la mamma migliore del mondo!
Tanti i combattimenti: sono saliti sul palco i nostri amici di prima per i quali, chiaramente, abbiamo tifato, ma anche altre Superstar del calibro di Big Show, i Dudle Boyz, Kevin Owens, Sheamus, i Prime Time Players, Demon Kane e il vincitore del main event Dean Ambrose, nonché le Divas (così si chiamano le donne che si cimentano in questo sport), Paige, Alicia Fox e la vincitrice Charlotte.
Finito lo spettacolo, stanchi ma strafelici, siamo ritornati nell’area Vip dove è stato allestito anche un buffet di dolci. Dopo aver mangiato qualcosa, abbiamo salutato e ringraziato le persone che ci hanno dedicato il loro tempo, ripercorso il red carpet ormai non più illuminato e siamo tornati a casa con una convinzione comune: gli atleti sono persone fantastiche e il wrestling è un grande spettacolo.
È proprio vera la citazione di Pablo Picasso: mai giudicare da quello che sembra. Non vorrei sembrare ripetitiva ma il wrestling praticato dai campioni sul ring non è pericoloso. Importante è farlo comprendere ai nostri figli, che non devono assolutamente emularli. I loro miti si allenano ore e ore per regalare a noi lo spettacolo che vediamo sul ring.
Quindi unimamme quest’arte può essere tranquilllamente appresa, basta cercare una palestra in cui praticarla.
E se volete, come noi, assistere a un loro spettacolo, non perdetevi le prossime tappe in Italia: il 13 aprile a Milano ed il 14 aprile a Firenze. Anche i vostri figli vi ringrazieranno!
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