A finire nel mirino dell’indagine svolta dalla rivista medica, è la multinazionale farmaceutica Glaxo (GlaxoSmithKline), leader nella produzione di psicofarmaci a base di paroxetina, con oltre 15 miliardi di dollari guadagnati nel mondo e che è arrivata persino a falsificare i risultati di un precedente studio per dimostrare l’efficacia della molecola.
Ci sono quindi voluti 14 lunghi anni per dimostrare il contrario, ovvero che la paroxetina è molto pericolosa e aumenta il rischio di suicidio per i minori che la assumono.
In tutti questi anni le vendite di questo psicofarmaco e altri prodotti a base di hanno subito una vera impennata grazie alle prescrizioni effettuate da medici e pediatri, ha spiegato Paolo Migone, medico specializzato in Psichiatria in Italia e Usa.
Negli anni scorsi la GlaxoSmithKline ha dovuto però pagare multe per aver falsificato dati e diffuso informazioni false, ma anche per truffa, tanto da venire sanzionata con la multa più alta comminata a una casa farmaceutica nella storia americana.
Successivamente il professor Jon Jureidini dell’università di Adelaide ha scoperto che i dati forniti dalla casa farmaceutica erano fuorvianti e che il pericolo relativo all’utilizzo di questi antidepressivi era significativo.
Infine la ricerca del British Medical Journal ha confermato tutto questo.
Luca Poma, giornalista e portavoce di Giù le mani dai bambini, il comitato più rappresentativo per la farmacovigilanza pediatrica in Italia, si dice sconcertato.
“Ciò che sconcerta di più è l’assordante silenzio di una parte significativa della neuropsichiatria infantile, anche italiana: risultati così sconcertanti – e per certi versi sconvolgenti – non hanno meritato neanche una dichiarazione da parte del SINPIA, la società scientifica che raggruppa gli specialisti in disturbi mentali dei minori; anche l’Istituto Mario Negri tace, sul loro sito neanche un comunicato; stesso dicasi dello Stella Maris, come della maggior parte dei centri più attivi nella somministrazione di psicofarmaci ai bambini nel nostro paese” dichiara a Quotidiano Sanità.
Ora sono state chieste misure urgenti, al Parlamento di Bruxelles per evitare il commercio del farmaco e per avviare una procedura di deferimento all’Agenzia Europea del Farmaco affinché valuti nuovamente i prodotti a base di paroxedina e affinché si verifichi che la Glaxo non abbia violato le norme UE antitrust garantendo un vantaggio sleale per il proprio prodotto.
A questo proposito il nostro Ministro della Salute ha deciso di avviare un tavolo di confronto riguardante il monitoraggio della somministrazione di psicofarmaci ai bambini.
Sempre Poma sottolinea che un registro per il controllo delle prescrizioni di psicofarmaci ai bambini iperattivi esiste già e quindi perché non estenderlo a tutte le molecole psicoattive per minori?
“Ora è necessario mettersi al lavoro con spirito costruttivo per tutelare la salute dei più piccoli” riassume Poma.
Unimamme, noi siamo sconcertati da questo ennesimo caso che vede gli adulti approfittarsi della salute dei bambini per mero guadagno.
Vi lasciamo con un preoccupante studio sull’utilizzo degli psicofarmaci da parte degli studenti italiani.
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