Abbiamo piu’ volte parlato di un mondo a due velocità, dove ad incidere sul futuro dei ragazzi è non solo il luogo dove nascono e crescono, ma anche la situazione economica della famiglia. A conferma di ciò una ricerca durata 20 anni.
Venti anni fa, un gruppo di ricercatori statunitensi ha iniziato a monitorare le personalità di 1420 bambini appartenenti a famiglie in precarie condizioni economiche. Lo scopo dell’indagine mirava a monitorare le condizioni mentali, lo sviluppo cognitivo di bambini che vivevano in una realtà rurale. Poi è avvenuto un evento imprevisto e sono mutati alcuni parametri della ricerca. Il progetto fu battezzato “Great Smoky Mountains Study of Youth”.
Circa un quarto delle famiglie campione furono travolte da un improvviso e inaspettato aumento degli introiti finanziari. Erano gli appartenenti alla banda orientale degli indiani Cherokee, e i leader della tribù avevano edificato un casinò sui terreni della riserva dove erano stati confinati. Da quel preciso istante in poi, ogni cittadino tribale aveva visto schizzare i redditi delle famiglie interessate del 20% di media, un extra di 4000 dollari annui procapite.
Per psicologi, economisti e sociologi fu una vera miniera d’oro, per i rispettivi campi di studio. Il cambiamento improvviso delle disponibilità economiche ha offerto nuovi dati per iniziare una ricerca preziosa e rara: i modi sottili, quasi impercettibili, con cui il denaro può alterare la vita di un bambino in tutte le sue sfaccettature. Dalla possibilità più ampia di scelta alla minor necessità di operare delle rinunce, ad esempio.
Il set di dati è così ampio che ancora oggi sono sotto l’esame dei ricercatori. E ne da conferma Randall Akee, professore presso l’Università della California: “Uno studio longitudinale (studio che si realizza con dati ottenuti nel susseguirsi del tempo e può essere retrospettivo o prospettico) quasi impossibile da replicare” afferma il professore, che studia l’impatto delle variazioni del reddito familiare.
Akee, insieme ad un team di altri ricercatori, infatti, ha rivisitato recentemente i dati per analizzare la personalità di quei bambini coinvolti nell’evento inatteso, sia negli anni antecedenti all’apertura del casinò, sia negli anni successivi.
Nello studio originale, quello prima dell’evento, ai genitori e ai bambini venivano poste una serie di domande, in cui si cercavano di delinare i tratti della personalità. Le stesse domande venivano poste una volta ogni 12 mesi, così per un decennio. E anche in seguito all’improvviso aumento di reddito si è continuato nel solco dello studio longitudinale. I risultati sono stati pubblicati dal National Bureau of Economic Research.
Akee conferma che l’effetto sullo sviluppo dei bambini, e il loro benessere, è stato di notevole portata. La maggior disponibilità ha contribuito a limitare i disturbi del comportamento ed emotivi, oltre a rimarcare due tratti della personalità:
Emilia Simeonova, docente alla Johns Hopkins University, si occupa delle correlazioni tra l’economia e la salute delle persone, oltre ad essere uno dei ricercatori impegnati nel progetto “The Great Smoky Mountains Study of Youth”. Riferendosi ai dati dello studio longitudinale, nello specifico riguardo ai mutamenti occorsi dopo il miglioramento economico, la professoressa dichiara:
“Stiamo parlando degli effetti positivi ottenuti sul lungo termine. Ci sono forti sinergie tra i progressi osservati nella coscienza e la socialita dei bambini. Due fattori, questi, che consentiranno ai futuri adulti un maggior successo nel mondo del lavoro e la della vita sociale. Il cambiamento si e evidenziato con maggior forza proprio nei bambini con piu problemi nel contesto familiare“.
Non ci sono dati certi, idonei per redigere una teoria ufficiale. I vari ricercatori che hanno seguito il progetto, pero, hanno formulato delle ipotesi. Tra le piu interessanti rileviamo quella di Jane Costello, docente alla Duke University, che ha rilevato forti cambiamenti all’interno dei nuclei familiari; uno su tutti, la notevole riduzione di discussioni tra i coniugi, meno assillati dai problemi di ordine economico, migliorandosi nell’apporto educativo verso i figli.
L’attenuazione delle difficoltà ha portato anche ad un sensibile calo dell’alcolismo in queste famiglie. “C’e una letteratura sconfinata che dimostra come i bambini crescano in modo piu sano, quando vengono eliminati o limitati i problemi piu assillanti dei genitori. E cambiamenti evidenti, come nel nostro caso, ne sono un’ottima prova” , ha concluso la Simenova.
Dati che vanno a supportare altri eventi in seno alle famiglie meno fortunate: sviluppi cognitivi più limitati nei bambini poveri e forti percentuali di abbandono scolastisco.
Probabilmente, anche usando i dati delle nostre esperienze potremmo giungere a valutazioni simili a quelle degli studi citati, ma il fatto che ci siano dati empirici a dimostrazione di una valutazione di buon senso non fa che rafforzare il nostro credo, ben riassunto dalle parole di un famoso economista e premio nobel, Joseph Stiglitz, “una società è tanto più florida, quanto è più vasta la sua classe media” . Un Paese che investe sulla popolazione, avrà generazioni anche più intelligenti. Quando lo capiranno i nostri governanti?
E voi Unigenitori che ne pensate?
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