I casi di femminicidio, in Italia, sono ancora numerosi, purtroppo l’opinione pubblica tende a sottovalutarne il fenomeno.
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne Casa Bologna pubblica un dettagliato resoconto di questo fenomeno. Nel 2014 risultano 115 donne uccise, un numero leggermente inferiore rispetto agli anni passati che però non indica che la violenza sulle donne sia diminuita, ma solo che mancano approfondimenti sul tema.
Dal 2005 questa associazione compie le proprie indagini mediate i dati raccolti dalla stampa italiana per individuare le caratteristiche e le dinamiche di coloro i quali usano violenze contro le compagne e arrivano a ucciderle.
Femminicidio: cosa dicono le rilevazioni per il 2014
Femminicidi totali
il numero delle donne uccise nel 2014 è di 115, dato che conferma la media annuale dei casi dal 2005 a oggi. Il numero è inferiore a quello degli ultimi anni, questo perché non tutti i casi vengono riportati dai quotidiani e a volte il tentato femminicidio non diventa effettivo.
Prostituzione e femminicidio desiderio di controllare e possedere le donne.
In questa seconda tabella si evidenzia il numero di donne prostitute e prostitute uccise nel 2014. Anche nell’ambito della prostituzione la violenza è presente come affermazione del dominio maschile. Purtroppo i media prestano poca attenzione alle violenze legate alla prostituzione relegandole ai delitti legati alla criminalità organizzata.
Secondo la tabella sono 7 i casi di femminicidio di questo genere su 115 ma molto probabilmente si tratta di un dato sottostimato dettato dal silenzio su questa attività.
Nazionalità delle vittime di femminicidio
il 76,2% delle vittime sono italiane, mentre le donne di altre nazionalità, provenienti da 18 Paesi diversi, sono coinvolte in misura molto minore rispetto alle connazionali.
Nazionalità degli autori del femminicidio
anche in questo caso la viene confermata la prevalenza degli italiani (71,30%) come autori dei delitti.
Relazione autore vittima femminicidio
la relazione prevalente, come si può osservare è quella del marito o partner attuale (59,13%). A seguire ex amante (11,30%), figlio (7,82) e padre (2.60%). Si segnala, in modo particolare, il numero degli autori non determinati (9,56% dei casi).
I femminicidi quindi si caratterizzano per la difficoltà di riconoscere autonomia alla donna che può decidere di porre fine a una relazione.
Età delle vittime di femminicidio
la maggior parte dei femminicidi ha come vittime le donne tra i 26 e 60 anni, con una maggior incidenza nella fascia 46-60. Purtroppo bisogna ammettere che le donne di tutte le età sono a rischio
Età degli autori del femminicidio
la fascia di età degli uomini che commettono femminicidio è maggiore tra 46-60 anni, la segue la fascia 36-45. Le professioni dei responsabili sono svariate. Sono operai, artigiani, disoccupati, ecc…
Luogo del femminicidio
le mura della propria casa sono il luogo in cui si compie il femminicidio (58,26%) a cui va aggiunta la percentuale dei femminicidi che si compiono nell’abitazione dell’uno o dell’altra. La casa è il teatro della violenza nell’80% dei casi. Nel restante 20% si tratta di luogo pubblico al chiuso o all’aperto.
Movente del femminicidio
Il movente è sempre nelle relazioni, per gelosia, perché la donna non vuole sottomettersi, per le continue liti, a causa dei soldi, crisi economica, perché si vuole interrompere una relazione o avviarne una, sadismo… In sottofondo vi è l’incapacità di stabilire relazioni basate sul rispetto. L’indagine del 2014 conferma che l’incapacità di questi uomini di accettare la fine della relazione con la vittima o l’interesse per un altro uomo o il desiderio di libertà.
Segnalazioni
nel 24,35% dei casi le violenze di genere sono state segnalate, mentre nel 6.08% dei casi si tratta di uomini che si erano già macchiati di violenze. Le denunce costituiscono solo il 6,95%, un dato molto basso.
Femminicidi regione per regione
Il numero più elevato di femminicidi si attesta al Nord, in Lombardia e in Sicilia: ben 18. A seguire il Lazio con 17, Campania e Piemonte 8, Liguria 6 e Veneto 5, ecc…. Da segnalare poi una diminuzione dei casi in ogni regione dal 2013.
Unimamme, questi sono gli sconcertanti dati raccolti sul femminicidio che, ancora oggi, miete tante vittime innocenti in Italia. In questa giornata dedicata alla lotta contro la violenza verso le donne è bene soffermarsi a riflettere su questo fenomeno, per trovare insieme idee e dire basta agli abusi.
Voi cosa ne pensate?
Dite la vostra se viva.