Per i dati Istat la popolazione pediatrica è composta da 8,5 milioni di bambini, ovvero il 14% dell’intera popolazione, mentre gli esami radiologici eseguiti annualmente sono quasi 40 milioni. Di questi 1/10 sono esami pediatrici.
L’indagine sottolinea che:
In una note dell’Associazione Italiana di Fisica Medica si legge che l’eccessiva esposizione alle radiazioni ionizzanti potrebbe avere danni sulla salute nel lungo periodo e quindi i bambini, per una maggiore radiosensibilità possono essere più soggetti al danno.
Luisa Bigozzi, presidente di Aifm, sottolinea su Vita “non è mai possibile fornire un dato certo sul rischio. La dose che un paziente assorbe durante un esame è molto variabile e dipende da diversi parametri, alcuni tecnologici, altri anatomici, per cui la stima di una dose efficace andrebbe personalizzata”.
Il paziente però dovrebbe essere consapevole dei benefici/rischi legati a un esame che deve essere:
la responsabilità della giustificazione viene condivisa tra il medico prescrivente e specialista, l’ottimizzazione è a carico di quest’ultimo e del Fisco medico che suggerisce le tecniche di esposizione da adottare per ridurre i rischi per il bambino.
Per ridurre al minimo le radiazioni erogate ai bambini nelle procedure radiologiche bisogna:
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati? Pensate che i medici dovrebbero aggiornarsi al riguardo?
Noi vi lasciamo con la notizia di una tac speciale che aiuta i bambini dell’Ospedale Bambin Gesù.
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