A volte una sola, singola scelta sbagliata può cambiare drammaticamente la nostra vita. Lo sa bene la mamma di Carl Ayres, una donna che ha deciso di condividere la storia del figlio tramite una foto per creare consapevolezza sul consumo di droga e sui suoi tragici effetti.
Il ventottenne Carl era un uomo molto attivo, ex marine, grande sportivo, il giorno di San Silvestro dell’anno scorso, mentre festeggiava al pub, ha assunto della cocaina. Qualche giorno dopo è collassato per un ictus a casa di un cliente e non si è più ripreso.
L’uomo è stato subito portato in ospedale ed è rimasto in coma per 4 giorni. Quando finalmente i suoi occhi hanno dato un guizzo ai suoi famigliari è stato detto che era bloccato in una Sindrome.
Ora Carl si trova in un centro di riabilitazione. Non può camminare o parlare ma è sottoposto a sessioni di fisioterapia.
I suoi genitori lo assistono costantemente ma sono disperati.
“Mi spezza il cuore, era così attivo e pieno di vita, conduceva i propri affari” ha dichiarato la donna “ora devo pulirgli il fondoschiena. A volte non voglio alzarmi dal letto”.
La donna però si sforza di essere allegra in sua presenza, riservando il dolore ai momenti in cui lui non può vederla. “non posso vederlo com’è ridotto ora. Onestamente non penso che tornerà mai come prima”.
La donna sogna però che il figlio torni a condurre una vita normale “vivo in una fantasia in cui lui saltellerà attraverso la porta ma non accadrà mai”.
“Mio figlio è molto determinato. Ha scritto: anche se ci vorranno 10 anni riuscirò a camminare”.
Julie, la mamma di Carl, che lavora in una scuola per bisogni speciali, è quindi desiderosa di far sapere alle altre persone cosa ha fatto la cocaina al figlio e alla sua famiglia.
“Le persone non pensano che possa accadere a loro”, ma Carl è la dimostrazione che invece può succedere.
La donna vede ancora persone andare nello stesso pub di Carl per assumere cocaina. “Li vedo e penso: stupidi piccoli, stronzi, potreste mettere i vostri genitori nelle condizioni in cui siamo noi”.
Julie non ha esitato a comunicare al figlio quanto sia arrabbiata con lui e lui ha risposto (scrivendo) che gli dispiace.
“Ha ancora la sua personalità ma non può fare molto. Ha già fatto un lungo percorso, si può lavare i denti da solo, ma non può parlare o camminare”.
La donna sottolinea gli sforzi fatti dal personale che lo assiste, da Carl e da tutti loro per aiutarlo a riacquistare un po’ di autonomia “hanno cercato di farlo camminare ma non ci riesce”.
Il dottor Yu-Ching Cheng, professore di medicina presso la University of Maryland School of Medicine, racconta al Mirror “la cocaina non crea solo dipendenza, ma porta anche a disabilità a causa di ictus“.
A dispetto del forte rischio associato all’uso di cocaina dal nostro studio è emerso che solo 1/3 dei giovani pazienti ricoverati per ictus subiscono uno screening per la cocaina.
Quindi in realtà la percentuale di uso di cocaina potrebbe essere molto più alta di quanto previsto.
“Riteniamo che il rischio di ictus associato all’uso di cocaina è più alto di altri fattori di rischio come: diabete, fumo, pressione alta”.
Per il suo studio il professore ha considerato:
Unimamme, in passato anche un’altra mamma come quella di Brayden Travis ha cercato di creare consapevolezza sui problemi della droga diffondendo la foto del figlio in ospedale, purtroppo la percentuale di chi ha uso di queste droghe mettendo a repentaglio la proprio vita è ancora alta.
Voi parlate mai dell’argomento con i vostri figli?
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