Tutti hanno uno stile, tutti cercano di proteggere Riley a modo loro. Anche Tristezza vorrebbe collaborare ma il suo scopo sfugge agli altri, sopratutto a Gioia che, da leader del gruppo, decide di relegarla a compiti di poca importanza, così da non rendere Riley triste.
La vita della bambina scorre tranquillamente tra genitori presenti e amorevoli e gioie della vita quotidiana, fino a quando la famiglia non è costretta a trasferirsi a causa del lavoro del padre. L’adattamento a una nuova realtà non è così semplice per Riley, sopratutto perché Tristezza, inconsciamente, sembra volersi sempre mettere in mezzo per distruggere il lavoro che Gioia sta portando avanti. Tutto peggiora quando Gioia e Tristezza abbandonano contro la loro volontà la sala di controllo, lasciando gli altri tre sentimenti a dirigere le azioni di Riley in un momento così delicato.
Disney e Pixar stupiscono ancora per il talento con cui riescono a trattare argomenti delicati, creando film d’animazione sia per grandi, facendoli riflettere, che per piccoli, spiegando in maniera semplice e divertente temi complessi. All’interno del film è subito evidente un grande lavoro di analisi della personalità e psicologia umana. Nonostante il tema complesso, la narrazione è scorrevole, permettendo a ognuno di potersi riconoscere nella storia.
Del film Inside Out se ne è parlato molto e lo abbiamo già analizzato in attraverso le parole di uno psicologo. Qui però volevamo guardarlo da un’ottica differente, quella di unigenitori.
Durante la visione del film, riusciamo a cogliere due momenti fondamentali che possono farci riflettere su alcuni aspetti dell’essere genitori.
Il primo è indubbiamente il momento della cena nella casa nuova. I genitori cercano di capire come Riley abbia passato il primo giorno di scuola. Per Riley non è piacevole parlarne poiché non è andato benissimo.
In questa scena vediamo per la prima volta le emozioni all’interno dei genitori che, pur essendo le stesse di Riley, sono in qualche modo differenti. Visivamente rappresentano i due genitori (le emozioni della madre hanno tutte gli occhiali mentre quelle del padre hanno i baffi) e sono guidate da emozioni diverse. Il comando della mamma lo tiene Tristezza mentre nel papà comanda Rabbia, emozioni più mature e composte di quelle di Riley, ma che rappresentano anche perfettamente la psicologia dei due personaggi in quel preciso momento. La mamma infatti è preoccupata per l’ambiente nuovo in cui si trovano mentre il papà è arrabbiato per il trasloco che non procede come dovrebbe.
In questa scena, oltre a poter vedere alcune dinamiche di coppia all’interno del nucleo familiare, abbiamo un esempio di cosa accade quando un genitore viene guidato sempre dal medesimo sentimento, ritenendolo forse il più consono alla sua personalità. Genitori apprensivi o brontoloni piuttosto che sempre troppo frivoli e leggeri, sono un esempio di questo tipo di relazione. In realtà, come illustrato nel film, ogni persona ha una grande gamma di sentimenti che si traducono in atteggiamenti. Bisognerebbe imparare a viverli, così da poter essere il miglior genitore possibile all’interno di una specifica situazione che vive il proprio figlio.
Il secondo momento importante è una scena fondamentale per tutta la storia. Si tratta di una chiacchierata tra madre e figlia una sera nella casa nuova. La mamma chiede a Riley di portar pazienza e di essere gioiosa, perché lei e sopratutto il padre si trovano in un momento delicato.
La frase della madre è semplice. Tante volte noi da unigenitori l’abbiamo detta e da figli l’abbiamo sentita. Ma all’interno del film scatena l’ansia di Gioia, preoccupata di non riuscire a rendere felice Riley in quel momento difficile. La madre, senza volerlo, intrappola Riley e le sue emozioni, impedendole di esprimere ciò che realmente prova. Se la bambina si fosse dimostrata Disgustata della nuova sistemazione, Impaurita per la nuova scuola, Arrabbiata per dover subire una situazione che non aveva scelto e soprattutto Triste ripensando alla sua vecchia vita, avrebbe causato l’infelicità dei suoi genitori. La madre, innocentemente, carica Riley di un peso troppo grande per lei. Le chiede di fingere. Una pratica molto comune negli adulti, abituati spesso a reprimere determinate emozioni. Per Riley che, come tutti i bambini, è spontanea nell’esprimere i propri sentimenti, diviene un compito molto difficile. La continua repressione delle emozioni considerate negative, la porterà ai bordi dell’apatia. Perché essere felici nella vita è decisamente importante ma certe volte sentirsi liberi di piangere è l’unico modo per tornare a sorridere.
Gioia riuscirà a capirlo?
Anche senza un risposta, guardiamo il trailer.
E a voi unigenitori cosa ha insegnato?
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