“Io e la mia mamma” e “Io e il mio papà” provano a dare una risposta a queste domande. Si tratta di una coppia di libri che si completano a vicenda. Scritti da Ritchie Alison e illustrati da Alison Edgson, si strutturano come il resoconto che un piccolo orsetto fa delle attività che compie con la mamma e con il papà. Attraverso esperienze e giochi, riusciamo a comprendere come l’orsetto vede e cosa prova per i suoi genitori che dedicano il proprio tempo e conoscenze al figlio, creando una descrizione perfetta del rapporto tra genitori e figlio.
Le illustrazioni all’interno dei libri, sono semplici ma affascinanti. Rappresentano a piena pagina ciò che viene descritto, con un stile molto pittorico. Realizzate con delle pennellate delicate, sono prive di bordo, contribuendo a donare una dimensione onirica a tutto il racconto.
La composizione è semplice, adatta all’attenzione visiva di un bambino, e si riduce a illustrare l’orsetto con i suoi genitori. Gli altri elementi, quando presenti, sono solamente accessori per rappresentare meglio l’azione e donare una sensazione di dolcezza e leggerezza mentre si racconta. I colori utilizzati sono vari, aiutando i bambini e gli unigenitori a entrare totalmente nel clima descritto. Avremo così colori caldi quando l’orsetto gioca con la mamma e le foglie autunnali, piuttosto che freddi, tendenti all’azzurro, quando il papà gioca a schivare le gocce di pioggia con il figlio.
Tutta la storia è in rima, donando così una musicalità al racconto e legando tra loro i singoli episodi che si strutturano come piccole parentesi all’interno della quotidianità. La gamma di emozioni ed esperienze che l’orsetto prova, permette a noi unigenitori di giocare con il tono della voce al momento della lettura, interpretando di volta in volta sentimenti e sensazioni sempre differenti. L’utilizzo delle rime, inoltre, trasformano la storia in una ninna nanna, rendendolo una lettura ideale prima di addormentarsi.
Questi libri sono perfetti per i bambini ma hanno anche una grossa rilevanza per noi unigenitori. Riescono in qualche modo a lanciarci una sfida, sembrano quasi dirci: “Noi facciamo questo per il nostro bambino, e voi?”. La chiusura finale, in cui l’orsetto ci dice che i suoi genitori sono unici al mondo, sembra quasi la soluzione di un’equazione: donare tempo di qualità a nostro bambino, insegnargli a conoscere il mondo, giocare con lui e proteggerlo nei momenti difficili, ci darà in dono la sua felicità.
E voi unigenitori avete libri simili a questi?
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