Dopo aver superato la linea di arrivo di una gara di corsa, Zachary ha notato un avversario, Garrett Hinson, arrancare gravemente per terminare il percorso. Così ha deciso di aiutarlo: e tornato indietro lo ha sorretto per un po’.
“Mancavano solo 15 metri all’arrivo” ha dichiarato Zachary “l’ho aiutato per 7 metri, gliene restavano 8. Gli ho solo dato una spinta e gli ho detto che poteva farcela”.
Avendo assistito alla scena, la mamma di Garrett ha ringraziato il ragazzo per il suo bel gesto.
Quando però la vicenda è arrivata al comitato di atletica entrambi i corridori sono stati squalificati.
La decisione del comitato sportivo ha causato molto dispiacere a Zachary “ho detto: tutto quel lavoro per niente. Poi mia madre mi ha detto: quello che hai fatto è stato straordinario, voglio che tu ci rifletta su”.
A quanto pare le regole sono molto rigide: mentre è stato un atto molto sportivo aiutare qualcuno in difficoltà rimane una violazione e il funzionario non può che applicare il regolamento.
Qualcuno però una ragioniera dell’Ohio, notando l’indiscutibile bel gesto di Zachary ha lanciato una petizione su change.org per restituirgli il titolo di campione. “Non toglietegli il titolo di campione per un atto di gentilezza” è il motto che ha già guadagnato 110 mila persone a sostegno.
Secondo la promotrice di questa azione, Kelly Hall, bisognerebbe cambiare le regole. La donna, madre lei stessa di due figli che praticano sport, è rimasta molto colpita dall’azione di Zachary.
“Voglio incoraggiare chi pratica sport ad aiutarsi l’un l’altro quando sono in difficoltà. Sarei molto orgogliosa se mio figlio avesse fatto la stessa cosa”.
Nella petizione si legge: “il comitato atletico proclama di seguire la regola nazionala che indica che non puoi nè assistere ne farti assistere da un altro concorrente. Ma questa regola è fatta per impedire ai concorrenti di imbrogliare, cosa che certamente Zachary non ha fatto in questo caso. Quando una regola è fatta per punire un atto di umana decenza, indebolisce la sportività che stai cercando di proteggere. Le buone azioni andrebbero premiate, non punite”.
Naturalmente Zachary è molto lieto di questa mobilitazione a suo favore.
Jared Chizek, del comitato che ha preso la decisione di squalificare i ragazzi, ha ammesso che non si è trattato di una decisione semplice, ma a quanto pare questa non verrà riconsiderata.
Di diverso avviso è Josh Husted coach della scuola di Zachary. “Se c’è un’emergenza medica non voglio che le persone si sentano scoraggiate ad aiutare un corridore. Zachary ha fatto ciò che avrebbe fatto ogni brava persona. Potrei capire questa regola se andasse a beneficio della squadra, ma non è così”.
Da parte sua Chizek è inflessibile come riporta WhoTV.
Zachary però non si scoraggia e desidera continuare a correre.
“Mia mamma mi ha chiesto: avresti preferito una medaglia o questa storia? All’inizio ci ho pensato un po’ su, ma alla fine preferisco questa storia, soprattutto per il sostegno che mi hanno dimostrato”.
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