Una nuovo provvedimento disciplinare viene istituito nel Comune di Rovereto. Un progetto che vuole sostituire la sospensione nelle scuole a carico degli studenti più indisciplinati. Zappettare all’aria aperta, per fare manutenzione ad un bosco, risulta molto più educativo oltre che utile ecologicamente.
Il mondo della scuola rimane sempre una fucina di nuovi orientamenti. A Rovereto il Comune, in collaborazione con il Museo Civico e, ovviamente, le scuole ha deciso di rendere nuovamente agibile il Bosco della città, un ex vivaio caduto in disuso. il progetto vuole creare un ponte comunicativo tra gli anziani, i quali avevano avanzato richieste in tal senso, la possibilità di lavorare terreni incolti della cittadina, e i giovani tramite il lavoro di giardinaggio. E qui casca l’asino; i giovani vengono reclutati tra quelli che si rendono protagonisti di cattivi comportamenti a scuola. E, invece dell’inefficace sospensione, viene proposto il recupero del bosco.
La vice sindaca Cristina Azzolini, cha vanta anche una ragguardevole carriera scolastica, ha dichiarato in un’intervista: ” Pensiamo di rivolgerci ai ragazzi che fanno fatica a stare a scuola, che hanno problemi di disciplina, i quali anziché essere sospesi, potrebbero lavorare qualche giorno nell’orto. I giovani problematici stanno aumentando notevolmente e le scuole non sempre riescono a trovare le risorse per dare delle risposte adeguate, a ragazzi che hanno bisogno di nuove motivazioni e non le trovano in classe. Molti istituti ci hanno posto questo problema”.
La conclusione raggiunta è quella che la sospensione rimane fine a se stessa, non porta risultati disciplinari soddisfacenti, ma ottiene soltanto un allontanamento temporaneo dalla scuola. Un lavoro manuale all’aperto potrebbe essere la risposta al malcontento dei ragazzi più agitati all’interno delle mura scolastiche. In fondo non tutti nascono con il sacro fuoco del sapere nell’anima, magari scoprire di avere il pollice verde potrebbe essere una soluzione. Il Museo Civico mette a disposizione la casetta del Bosco della Città, dove si terranno anche incontri formativi e di preparazione.
Secondo voi, cari Unigenitori, potrebbe essere un percorso alternativo accettabile?
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