Passare dei giorni particolarmente stressanti ci porta ad avere un umore peggiore a fine giornata e molto spesso siamo noi a dover chiedere un aiuto. Ma cosa succederebbe se fossimo noi a tendere una mano a chi è in difficoltà?
Partendo da questa domanda, Emily Ansell, Elizabeth B. Raposa e Holly B. Laws hanno chiesto a 77 adulti tra i 18 e i 44 anni di rispondere ogni sera per due settimane, a un questionario tramite il loro smartphone. Il test interrogava il campione sull’andamento della loro giornata, se avevano compiuto gesti prosociali o se avevano subito eventi stressati, oltre a dare un voto da 0 a 10 alla loro salute mentale.
Alla fine dei 14 giorni, il risultato che è emerso ha dato anche una risposta alla nostra domanda: le persone che durante la giornata avevano compiuto piccoli gesti d’altruismo, avevano un umore migliore e un livello di stress inferiore a chi non aveva voluto o non si era trovato nella possibilità di aiutare qualcuno. Piccoli gesti come tenere la porta aperta a una signora, chiedere a qualcuno se aveva bisogno d’aiuto o anche aiutare il figlio con i compiti scolastici. Insomma niente di eclatante o fuori dal comune ma che ha portato a un abbassamento del malumore a fine giornata.
Le ricercatrici hanno comunque sottolineato come questo test non abbia una vera valenza scientifica, in quanto il campione analizzato non era sufficiente, sia per il numero che per la varietà delle persone coinvolte. Quindi, vorrebbero ripetere il test in maniera più ampia, verificando inoltre se il livello di stress di una persona diminuisce anche quando viene spinta attivamente a compiere gesti altruistici. In caso positivo, si potrebbero prescrivere comportamenti prosociali a quelle persone che soffrono di depressione o stress acuto.
Anche se non possiamo quindi affermare ufficialmente e scientificamente che l’altruismo aiuti a combattere lo stress, a livello personale e sociale possiamo comunque provarci. Dopotutto, quando aiutiamo qualcuno che si trova in difficoltà, molti sono i vantaggi. Primo fra tutti, ci fermiamo dalle nostre corse quotidiane, liberando la mente dall’elenco infinito di cose che dobbiamo ancora fare. In secondo luogo, miglioriamo la nostra comunicazione sociale, in un mondo dove le persone sono sempre più chiuse dentro loro stesse. Infine, creiamo intorno a noi un ambiente familiare e sorridente.
Insomma, anche se il dottore non può ancora prescriverci una “dose” di altruismo per combattere lo stress, possiamo comunque provarci, per noi e per i nostri figli, che meritano esempi positivi e una società migliore.
E voi unigenitori, che ne pensate?
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