10 motivi per limitare la tecnologia ai bambini fino ai 12 anni secondo gli esperti.
Nella società moderna, siamo tutti quanti dotati di dispositivi elettronici che dovrebbero migliorare la nostra vita: ci permettono di essere sempre online, sempre raggiungibili e sempre al lavoro. I nostri bambini ci vedono e vogliono imitarci, avendo anche loro a disposizione una gran serie di contenuti specifici per la loro età. Videogiochi, cartoni animati, video musicali possono oramai essere sempre con loro, nello smartphone che i genitori gli hanno comprato per essere raggiungibili, piuttosto che nel tablet che gli viene messo davanti agli occhi quando sono in macchina per non farli annoiare. C’è anche da dire che questo tipo di atteggiamento non è esclusivo degli ultimi anni. Già 20, 30 anni fa i genitori “piazzavano” i propri bambini di fronte alla televisione per non farli annoiare o per non essere disturbati. Oggi si sono semplicemente moltiplicati i dispositivi che dispensano contenuti. Nasce così la generazione 2.0, come è stata soprannominata. Bambini che hanno appena iniziato le elementari ma sanno già navigare con il tablet, piuttosto che quelli dell’asilo che riescono ad aprire l’applicazione del videogioco sullo smartphone del papà.
Ma è corretto e sano affidare queste tecnologie ai nostri figli? Hanno dato una risposta l’American Academy of Pediatrics e la Canadian Society of Pediatrics, stabilendo che
La pediatra Cris Rowan afferma che sarebbe consigliabile tenere sotto stretta sorveglianza la tecnologia nella mani di un bambino almeno fino ai 12 anni. Ecco 10 motivi che giustificano questo regime così duro:
1. La rapida crescita del cervello
Tra 0 e 2 anni, il cervello del bambino triplica in termini di dimensioni, continuando con un rapido sviluppo fino ai 21 anni. Questo sviluppo cerebrale è determinato sia dagli stimoli ambientali che dalla loro assenza. È stato dimostrato che stimolare un cervello in via di sviluppo con un’eccessiva esposizione alle tecnologie moderne, può portare a deficit di attenzione, funzione di apprendimento ridotta, maggiore impulsività e diminuzione della capacità di regolarsi.
2. Ritardo dello sviluppo
Utilizzare la tecnologia causa una limitazione nel movimento e questo può portare a un ritardo dello sviluppo. Oggi, un bambino su tre che entra a scuola, oltre ad avere questo ritardo, ha difficoltà nell’alfabetizzazione e un basso rendimento scolastico. Questo perché il movimento influisce positivamente sull’apprendimento e l’attenzione.
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3. L’obesità
Un alto utilizzo di TV e videogiochi è correlato all’aumento di peso e all’obesità. Tutti quei bambini che hanno un dispositivo elettronico nelle loro camerette, hanno una probabilità del 30% di diventare obesi. Inoltre, all’interno di questa porzione, un altro 30% svilupperà il diabete. In età adulta, l’obesità porta inoltre ad avere un più alto rischio di ictus e attacco di cuore precoci, riducendo di molto l’aspettativa di vita. I bambini del 21° secolo potrebbero essere la prima generazione con la più alta probabilità di non sopravvivere ai propri genitori.
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4. La privazione del sonno
Il 60% dei genitori non supervisiona l’utilizzo che i loro figli fanno della tecnologia e il 75% dei bambini posseggono della tecnologia nella propria camera. Questo influisce sulla loro vita e sul loro rendimento scolastico, come spiegato prima. Inoltre il 75% dei bambini tra i 9 e i 10 anni subiscono una perdita del sonno in maniera direttamente proporzionale all’abbassamento dei loro voti.
5. La malattia mentale
L’abuso di tecnologia da parte dei bambini è indicato come fattore causale in numerose patologie infantili quali
disturbi che spesso vengono trattati con farmaci psicotropi.
6. L’aggressività
I bambini possono facilmente accedere a contenuti di vario genere, diventando sempre più esposti a media contenenti violenza fisica e sessuale. Videogiochi, filmati e show televisivi non adatti alla loro età possono causare un aumento della loro aggressività. Gli Stati Uniti hanno classificato la violenza dei media come Rischio per la Salute Pubblica proprio a causa della loro stretta relazione con l’aggressività infantile. È stato inoltre registrato un aumento nell’uso di celle di isolamento per bambini che dimostravano un’aggressività incontrollata.
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7. La demenza digitale
Contenuti multimediali ad alta velocità possono contribuire a un deficit nell’attenzione, così come a una diminuzione della concentrazione e della memoria, causati da danni alle tracce neuronali nella corteccia frontale del cervello. Se bambini che non sono in grado di prestare attenzione, non possono essere in grado di imparare. E’ come se il loro cervello fosse parcheggiato, e sostituito da tutto ciò che è tecnologia.
8. La dipendenza
Più i genitori sono attaccati alla tecnologia, maggiore sarà il distacco dai loro figli. A causa di questa assenza, i bambini si relazioneranno con quegli stessi dispositivi, causando una dipendenza. Un bambino su undici di età compresa tra 8-18 anni, è dipendente dalle tecnologie.
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9. L’emissione di radiazioni
Nel maggio del 2011, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato i telefoni cellulari (e altri dispositivi wireless) come un rischio di categoria 2B (possibile cancerogeno) a causa delle radiazioni che emettono. James McNamee con Health Canada, nell’ottobre 2011 ha emesso un avviso di cautela affermando che “I bambini sono più sensibili a una varietà di agenti rispetto agli adulti essendo cervello e sistema immunitario ancora in via di sviluppo, quindi non si può dire che il rischio per un adulto è uguale a quello di un bambino” (Globe and Mail 2011). Nel dicembre 2013, il dottor Anthony Miller presso l’Università di School of Public Health di Toronto, raccomandò, sulla base di nuove ricerche, che il rischio per le radiofrequenze (quelle dei dispositivi wireless) dovesse essere riclassificato come 2A (probabile cancerogeno), e non come un 2B (possibile cancerogeno).
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10. Non è sostenibile
In conclusione, il modo in cui i bambini crescono, studiano e si relazionano con la tecnologia, non è più sostenibile. L’utilizzo che ne fanno oggi, li porterà ad avere tutte le complicazioni, le patologie e le difficoltà descritte fino ad ora, impedendogli di fatto di avere un futuro. Diventa quindi necessario rivedere il rapporto che i nostri figli hanno con la tecnologia, riducendo prima di tutto il tempo che passano insieme.
Per approfondire questo argomento, vi suggeriamo due video realizzati da un ente canadese che si occupa di queste tematiche, Zonein, precisamente sul rapporto tra bambini e tecnologia:
– nel primo vengono descritti i problemi
– nel secondo indicate le soluzioni.
Infine seguono le linee guida realizzate dalla stessa Cris Rowan, dal Dottor Andrew Doan, neuroscienziato, dalla Dottoressa Hilarie Cash, con la contribuzione dell’Accademia Americana dei Pediatra e della Società Pediatrica Canadese, dove a seconda della fascia di età viene indicato cosa e quanto concedere: ad es. con Handeld devices si intendono ad esempio smartphones e tablet e vengono sconsigliati fino all’età di 12 anni. Stesso divieto vale anche per i videogiochi, siano essi violenti o meno.
La modernità ci ha fornito degli utili strumenti per vivere al meglio la nostra realtà. Viviamo nell’era della comunicazione in cui ogni informazione è facilmente accessibile. Non bisogna però dimenticare l’importanza delle relazioni umane, soprattutto quella fra genitori e figlio, e che esiste un mondo che aspetta solo di essere scoperto ed esplorato. Specialmente i bambini, hanno bisogno di esperienze pratiche e non solo teoriche. Hanno bisogno di toccare con mano ciò che grazie alla tecnologia possono imparare. Hanno bisogno di un etica nell’uso dei moderni mezzi. E sta a noi genitori scoprirla e insegnarla. Perché il mondo continua al di là dello schermo. Ed è un mondo meraviglioso.
Certo, molti genitori diranno che questi dati sono esagerati, e si basano sulle informazioni di bambini americani e canadesi, ma il punto è: ai nostri quanto manca? Vogliamo davvero arrivare a tanto prima di intervenire e prevenire? E voi unimamme, come la pensate?
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