In Australia e Nuova Zelanda le mamme sentono molto il legame con la placenta.
Una fotografa con una incredibile foto è riuscita a rappresentare questo legame.
Il neonato Maori e il suo legame con la placenta: la foto è virale
La fotografa Emma Jean Nolan ha quindi realizzato uno splendido scatto del piccolo Harper ancora attaccato alla placenta, dopo aver realizzato la scritta “Love” con il cordone ombelicale e l’ha pubblicato sulla sua pagina facebook con la seguente descrizione:
“Benvenuto sulla terra piccolo dolce Harper.
Essendo un neonato Maori la sua placenta tornerà ora alla terra.
La parola “whenua” si riferisce sia alla placenta che alla terra. La whenua (placenta) ritorna alla whenua (terra) con il pito (cordone ombelicale) il legame tra neonato e papatuanuku (madre terra), che rimane per tutta la vita“.
Il termine whenua , che significa sia terra che placenta, indica il fatto che per i Maori entrambe sono sacre.
Come accennato, la tradizione Maori australiana e neozelandese suggerisce di seppellire la placenta nella terra vicino a casa.
La foto di questo bambino è diventata in poco tempo virale, ricevendo tantissimi messaggi.
“Ho due bellissimi bambini Maori, Navaeh te kapua e Manaia Elizabeth Ivy, i loro whenua sono sepolti nella terra che ci appartiene sotto alberi ricevuti in eredità dal momento che non potevamo restituire i whenua alla loro terra di origine, ma all’alba sono stati posti in profondità sotto le radici dell’albero” ha scritto una mamma, Riha Ashton.
“Abbiamo sepolto le placente delle nostre due bambine ieri in una foresta chiamata con il nome di mio papà. Le abbiamo marchiate con due pohotukawa alberi principeschi Maori ” ha scritto un’altra mamma, Rebecca Wright.
Addirittura alcune mamme i cui figli sono nati in Australia si fanno spedire la placenta in Nuova Zelanda.
“La whenua di mio figlio più grande è sepolta con mio fratello maggiore e il nostro bisnonno a Roturua. Quella del mio secondo è sepolta con il mio Koro preso Awahou mentre quella della più piccola, nata in Australia, è stata congelata prima di essere trasportata a Roturua per essere sepolta con il suo omonimo a Rotoiti“ ha scritto invece Morgan Kora.
“Mia figlia è metà australiana e metà Maori, dal momento che è nata qui ho spiegato ai miei suoceri la tradizione e loro sono rimasti colpiti. Quindi abbiamo sepolto la sua whenua in Australia e il cordone ombelicale in Nuova Zelanda in modo che sia legata e entrambi i Paesi” ha aggiunto Shandi Johnson.
Se seppellire la placenta può sembrarvi strano, sappiate però che il ritardo del clampaggio del cordone è qualcosa di positivo. Questa pratica, che può essere rispettata, salvo eccezioni, in tutti i tipi di parto, comporta diversi benefici al piccolo. Ultimamente anche l’American College of Obstetricians and Gynecologists’ Committee raccomanda di ritardare il clampaggio di almeno 30-60 secondi, anche se altri esperti consigliano di aspettare di più.
Diversi studi hanno infatti dimostrato che i bambini col cordone clampato subito dopo il parto, a 4 anni di età, avevano punteggi bassi a livello sociale e un basso controllo delle funzioni motorie se comparato con i piccoli il cui cordone ombelicale era stato tagliato con più ritardo.
Tra i benefici vengono riportati:
- un aumento dei livelli di emoglobina e delle riserve di ferro nei primi mesi di vita, aspetti che portano effetti benefici sullo sviluppo dei piccoli
- un miglioramento della circolazione transazionale dei bambini nati pretermine, con minore incidenza di enterocolite necrotizzante e emorragia intraverticolare
E voi unimamme ne eravate al corrente? Vi è piaciuta questa foto? Guarderete la placenta con occhi diversi?