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“Mi sono allontanata solo un attimo”: il rischio del bagnetto sottovalutato

Published by
Michele

Il momento del bagnetto per noi e i nostri piccoli, spesso è un momento divertente. Quante risate quando giocano con l’acqua, schizzando tutto intorno. Questa allegria e leggerezza può portare, però, a sottovalutare i pericoli dell’acqua, provocando tragedie evitabili.

Ero andata un attimo…”, “Mi sono allontanato solamente per un istante…” sono le frasi tipiche che i genitori dicono dopo che accade l’irreparabile, dopo che il piccolo, per un motivo o per un altro, è scivolato e finito con la testa sotto l’acqua, mentre loro erano a rispondere al telefono o ad aprire la porta.

Il Consumer Products Safety Commission ha rilasciato un video emotivamente straziante, così da sensibilizzare i genitori sulla necessità di un controllo costante.

Ogni anno, 87 bambini muoiono inutilmente mentre fanno il bagnetto in vasche da bagno. Morti che si sarebbero potute evitare se i genitori non si fossero allontanati per andare a fare altro.

La portavoce della CPSC, Ellyn Pollack, intervistata da TODAY si è espressa in merito affermando che “Un bambino può annegare in pochi minuti. Può scivolare sott’acqua senza piangere o urlare o sguazzare. Succede in fretta e in silenzio”.

Il video fa parte di una campagna di servizio pubblico, per mettere in evidenza i problemi di sicurezza nelle case. Perché anche in annegamenti non fatali, i bambini possono riportare lesioni e danni permanenti al cervello. “Ognuno di queste tragedie era evitabile“, ha detto la Dott.ssa Pollack. “Aumentando la consapevolezza, speriamo di salvare vite umane.

Non adagiatevi nella sicurezza che i bambini molto piccoli hanno la capacità di galleggiare e respirare sott’acqua, come avevamo fatto vedere in questo video. Con il passare del tempo, perdono questa capacità e necessitano di attenzione costante durante il bagnetto.

Ma non esistono delle attrezzature che possono aiutarci nella protezione?

Anche se ci dotiamo di attrezzature specifiche per sostenere e proteggere il nostro bambino, nulla può sostituire l’occhio attento di un genitore.

La Dott.ssa Heather Felton, pediatra dell’Università di Louisville e portavoce della American Academy of Pediatrics, considera i dispositivi di sicurezza, come sedie su cui fissare il bambino o cuscinetti per sorreggergli il collo, molto pericolosi in quanto danno un falso senso di sicurezza ai genitori. Portano a un atteggiamento superficiale che può causare l’annegamento di un bambino, anche in appena due dita d’acqua. Basta un loro tentativo di raccogliere il giocattolo sfuggitogli di mano, per farli scivolare in una vasca contenente acqua e sapone e fargli perdere l’equilibrio. “I bambini possono non avere la forza di tenere il volto fuori dall’acqua e farsi prendere facilmente dal panico. Se c’è davvero un’emergenza, avvolgete il bambino in un asciugamano e portarlo con voi.

Ma quindi a che età è sicuro lasciare da solo un bambino nella vasca?

C’è un ampio disaccordo sulla risposta a questa domanda, portando alle volte i genitori ad avere un eccesso di cautela. C’è chi pensa che bisogna aspettare i 6 anni d’età del bambino, prima di poterlo lasciare da solo, chi invece afferma che già a 4 è sufficientemente maturo. “Non c’è nessuna raccomandazione ufficiale poiché i bambini si sviluppano a velocità diverse“, ha affermato il Dott. Gary Smith, direttore del Child Injury Prevention Alliance. “La loro indipendenza e la capacità di gestire situazioni di questo tipo, varia notevolmente, quindi non è possibile dare una risposta chiara”.

Prosegue con un consiglio per controllare e al contempo rendere indipendenti i bambini: “All’età di 4 anni, ci si potrebbe posizionare dall’altro lato della stanza da bagno, per poi iniziare a lasciarli da soli per brevi periodi“. La Dott.ssa Ari Brown, pediatra e autrice di diversi libri, aggiunge: “È probabilmente una buona idea “restare dietro le quinte”, fino a quando il bambino supera i 7 anni”. Iniziare quindi con un progressivo allontanamento dalla stanza del bagno, restando comunque nella immediate vicinanze, pronti ad intervenire in caso di necessità, anche solo per rimproverarli in caso di atteggiamenti poco sicuri. In questo modo, i bambini acquisiranno un’educazione al bagno.

E per chi ha bambini ancora molto piccoli? Cosa possiamo fare per rendere il momento del bagnetto, un momento sicuro?

Per aumentare la sicurezza in acqua, oltre alla scontata, ma sempre importante, raccomandazione di tenere gli oggetti pericolosi fuori dalla portata dei bambini, l’American Academy of Pediatrics ha stilato un elenco di suggerimenti per la sicurezza del bagno:

  • Impostare il riscaldamento dell’acqua di casa a non più di 50°;
  • Verificare sempre la temperatura dell’acqua del bagno per evitare ustioni;
  • Utilizzare un tappetino antiscivolo sia all’interno della vasca che fuori;
  • Fissare al muro una barra di presa per il bambino, alla quale può aggrapparsi in caso di cadute;
  • Utilizzare una copertura in gomma per il rubinetto;
  • Mettere un asciugamano sopra le rotaie metalliche delle porte della doccia, per evitare lesioni;
  • Evitare giocattoli da bagno con bordi duri che potrebbero essere pericolosi in caso di caduta.

Vi ricordiamo, inoltre, che non è assolutamente necessario fare il bagnetto ai bambini ogni giorno.

Il CPSC avverte infine che un terzo degli annegamenti in casa avvengono al di fuori della vasca da bagno. Non bisogna infatti trascurare i servizi igienici. Lo scenario probabile vede un bambino al di sotto dei 3 anni di età che cade a capofitto nella toilette.

L’attenzione nei confronti dell’acqua deve essere molto ampia, che si tratti di una vasca da bagno, un secchio d’acqua, il water o di una piscina gonfiabile per bambini,” ha affermato la Dott.ssa Brown, “Il bambino deve essere costantemente supervisionato, non può essere perso di vista neanche per un minuto“.

Se volete saperne di più, vi lasciamo i link ai siti del CPSC e dell’American Academy of Pediatrics.

Mentre, sul nostro sito potete trovare un elenco più approfondito su come fare il bagnetto ai nostri piccoli.

E voi unigenitori? Come fate il bagnetto ai vostri bambini?

Michele

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