Questa tecnica viene utilizzata per curare 80 importanti patologie. Come ci ricorda Francesco Zinno, docente di Immunoematologia all’università di Roma Tor Vergata, uno studio statunitense della Duke University ha dimostrato che il trapianto autologo di cellule staminali cordonali ha consentito la ripresa di bambini affetti da paralisi cerebrali infantile che in caso contrario sarebbero diventati degli invalidi.
Giusto per citare uno dei casi una piccina di 20 mesi con una paralisi cerebrale infantile ha ricevuto le cellule staminali dal proprio cordone ombelicale che era stato conservato e ora sta meglio.
Grazie a questa nuova tecnica si possono curare bimbi affetti da patologie come l’Ada – scid (che prevede l’isolamento dei piccini a causa della mancanza del sistema immunitario) e malattie come la Wiskott-Aldrich.
Sempre Zinno evidenzia però che in Italia il 95% dei cordoni vengono gettati come rifiuto speciale. “E’ come gettare nel contenitore dei rifiuti ospedalieri un qualunque organo potenzialmente utilizzabile per un trapianto” riferisce Zinno.
Dobbiamo infatti tenere in considerazione che in Italia si ammalano di leucemia 5 bambini ogni 100 mila abitanti, mentre i linfomi costituiscono il 15% di tutti i tumori nei piccoli da 0 a 14 anni.
“Questi piccoli pazienti potrebbero guarire grazie alla lungimiranza dei propri genitori o alla generosità di altri”.
Nel mondo, nel 2014 c’erano 610 mila campioni disponibili.
Un’alternativa all’utilizzo delle staminali è il trapianto cordonale, utilizzato e consolidato ormai da 1/4 di secolo. Non ci sono rischi per le mamme e il neonato e presenta un alto potenziale di istocompatibilità. I risultati non sono diversi dai trapianti di staminali prelevate da altre fonti.
Le staminali cordonali consentono di utilizzare più di un campione.
Secondo i dati dei registri Internazionali:
“Queste cellule rappresentano una sorta di “officina” dell’organismo che sostituisce o rimpiazza le cellule mancanti nel corso dell’intera vita. Ogni anno in Italia e nel mondo milioni di persone ricevono diagnosi di malattie che sarebbero trattabili con un trapianto di staminali cordonali” riassume Zinno.
E voi unimamme, eravate al corrente dell’importanza del cordone ombelicale? E voi avete donato o crioconservato quello di vostro figlio?
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