Quante neomamme italiane non sognano qualcuno che le aiuti e sostenga nel post parto, almeno nei primi momenti dopo la nascita del proprio bambino, quando bisogna adattarsi a uno stile di vita completamente nuovo e imparare a conoscere a un esserino che dipende completamente da loro?
Stiamo parlando della cosiddetta kraamverzorgster, una figura professionale che si presenta davanti alla porta delle mamme che ne fanno specifica richiesta.
Ma c’è di più: il suo operato viene fornito direttamente dal Servizio Sanitario Nazionale e, a seconda delle esigenze il suo aiuto può durare fino a 8 giorni.
Il suo compito è quello di
Ad esempio preleva un campione di sangue per i test sulle allergie.
Questo comporta anche intrattenere gli altri bambini se la mamma ha bisogno di un momento di riposo, dare suggerimenti al compagno della donna su come prendersi cura di lei e tenersi in contatto con l’ostetrica che si occupa della mamma. Infine l’infermiera ricorda alla mamma di tenere aggiornato il libretto delle vaccinazioni del bimbo e delle visite mediche.
L’infermiera inoltre fa anche la lavatrice e, all’occorrenza, prepara thé e biscotti. “Non so cosa avrei fatto senza la kraamverzorgster. Due dei miei bambini sono nati in Olanda e l’ho avuta in entrambe le occasioni, è stato straordinario. Mi diceva di riposarmi, mi ha insegnato come allattare e ha preparato della deliziosa macedonia di frutta, ha anche imparato subito quale thé preferissi. Ha portato i miei due figli maggiori a fare una passeggiata e ha fatto shopping per me” dichiara Olga, una mamma che ha usufruito del servizio.
Segue un video che mostra esattamente cosa fa una kraamverzorgster.
Unimamme, sappiamo benissimo che questo tipo di assistenza in Italia è una specie di miraggio, ce lo confermano anche i dati secondo i quali 1/4 delle donne perde il lavoro entro 2 anni dalla maternità proprio per mancanza di formule di sostegno dopo il parto. Per non parlare della depressione post parto che colpisce sempre più neomamme.
Voi vorreste un aiuto simile? Pensate che potrebbe portare benefici alla mamma, al bimbo e a tutta la famiglia come nel caso olandese?
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