Numerose ricerche hanno dimostrato che i piccoli che vengono elogiati per essere intelligenti si fissano sulla performance, evitando i rischi e il pericolo di fallire. I bimbi che vengono elogiati per i loro sforzi invece si impegnano di più e tentano anche compiti più impegnativi.
Secondo queste teorie i bambini che si sforzano possiedono una mentalità incrementabile (la percezione delle loro abilità) caratterizzata dalla resilienza, mentre quelli considerati “intelligenti” hanno una mentalità “fissa” e pensano che l’intelligenza sia innata e non malleabile.
Ora però la professoressa di psicologia di Stanford Carol Dweck, propone una teoria diversa.
Ai bambini vengono offerte vuote lodi anche solo per lo sforzo, a prescindere dall’obiettivo che deve sempre essere quello di apprendere, i genitori inoltre tendono a rispondere mostrando ansia o falso affetto alle difficoltà o contrattempi del bimbo.
Gli insegnanti, a loro volta falliscono nell’insegnare ai bambini ad avere una mentalità da accrescere. “Non è mai stato un tentativo in astratto. Alcuni educatori lo usano come un gioco di consolazione dicendo cose come: “dirò ai miei ragazzi di provare con più determinazione” o “puoi farcela se ci provi”.
Questo però, sottolinea la psicologa, vuol dire solo assillare e non aiutare a sviluppare la mente. La chiave per aiutare i bimbi a sviluppare la loro mente è insegnare loro che i cervelli sono muscoli che possono essere ampliati attraverso il lavoro duro e la perseveranza.
Per esempio, gli insegnanti potrebbero dire agli alunni che incontrano difficoltà “quando imparate a risolvere un nuovo problema di matematica, il vostro cervello aumenta“.
Invece di dire “magari la matematica non è uno dei tuoi punti di forza” potrebbero aggiungere un “non ancora”.
Secondo la ricerca di Dweck l‘intelligenza è qualcosa di malleabile e tutti possono cambiare la loro mentalità.
La psicologa e i ricercatori hanno scoperto altre cose interessanti. Ad esempio che adulti con una mentalità da accrescere non la trasmettono in maniera innata ai loro bambini. Oppure persone con un pensiero molto sviluppato sono in realtà molto chiuse.
Ma come si sviluppano questi tipi di mentalità? Dweck e gli scienziati della Chicago University hanno analizzato il modo in cui le mamme lodano i bambini di uno, due, tre anni.
I ricercatori hanno ricontrollato i piccoli a distanza di 5 anni e hanno scoperto che il modo in cui le mamme lodavano i figli incideva sul tipo di mentalità che avrebbero avuto i bambini e sul loro desiderio di sfide.
I bambini che avevano ricevuto lodi molto precoci cercavano maggiori sfide e andavano meglio a scuola.
Unimamme e voi come vi siete comportate?
Noi vi lasciamo con la storia di un insegnante speciale che, come prima cosa, a scuola, elogia i suoi alunni, per un motivo ben preciso.
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