Lutto perinatale: due gemelli nati prematuri e morti ricordati per sempre con una foto di famiglia.
Abbiamo spesso parlato di morte perinatale, ossia di quella perdita che avviene in seguito ad aborto spontaneo, morte in utero o subito dopo la nascita, per far comprendere a chi non ha vissuto tali eventi come relazionarsi con chi invece sta vivendo il lutto, condividendo le frasi da non dire mai a dei genitori che hanno provato una tale perdita.
Lutto perinatale: la foto di famiglia con i gemelli morti
La storia che vi raccontiamo oggi è speciale, e può essere d’aiuto a molti. Katy Patten è una mamma americana che nel 2011 ha scoperto di aspettare 2 gemelli. Il parto purtroppo è avvenuto prematuramente e i gemelli sono nati a 23 settimane, nonostante gli sforzi dei medici per impedirlo. Aiden e Gavin, questi i nomi dei gemellini, sono nati a distanza di due giorni, entrambi con battito cardiaco ma con la necessità di essere ossigenati artificialmente. Katy, che per lavoro è infermiera presso Unità di Terapia Intensiva pediatrica, sapeva che le possibilità di sopravvivenza dei suoi piccoli erano molto basse, e difatti dopo pochi giorni entrambi sono “volati via”.
L’assenza che si prova quando si perde un bambino è qualcosa che la maggior parte di noi non può comprendere appieno, ma chi ci è passato sa esattamente di cosa si sta parlando. Come affrontare la perdita di un figlio?
Katy e suo marito hanno deciso di farlo in un modo che a molti può apparire “forte”. Loro hanno deciso di celebrare il fatto che, seppur per pochi istanti, Aiden e Gavin hanno fatto parte della loro vita. Hanno quindi creato un “muro della memoria” nella loro casa con le impronte dei piedi dei gemelli e le “scatole della memoria” contenti gli oggetti che sono appartenuti a loro, come gli abitini indossati. Nel giardino, inoltre, Katy e il marito hanno posizionato in un’area dedicata le “pietre della memoria“, con le impronte dei piedini e delle mani di Aiden e Gavin.
Ma non si sono fermati a questo, hanno infatti deciso di “immortalare” tutti i loro bambini in una foto di famiglia. Oltre ai 2 gemellini, questa coppia ha anche 2 sorelline. Per realizzare questo loro desiderio si sono rivolti a Linda Gittins, una fotografa professionista, che ha creato una foto unica, comprendendo tutti i membri che compongono questa famiglia. La foto è stata creata utilizzando l’ombra di un vicino di casa della fotografa, un bambino di 4 anni, l’età che Aiden e Gavin avrebbero avuto al momento dello scatto. Katy l’ha poi pubblicata sulla sua pagina Facebook, nonchè appesa in casa sopra al camino.
Sempre in memoria dei suoi figli, Katy indossa una collana speciale, contenente un po’ delle ceneri dei suoi bambini e si è fatta tatuare sul piede le loro piccole impronte con i nomi.
Infine il giorno del loro compleanno tutta la famiglia festeggia i due gemellini, con tanto di cupcakes. Ecco, questo è il modo con il quale Katy e il marito hanno deciso di affrontare il lutto: ricordando i loro piccolini, “portando luce dove c’è buio”.
Oggi Katy vuole aiutare altri genitori che soffrono dopo una perdita, partendo proprio dalla sua esperienza, ed è entrata a far parte del Comitato lutto presso l’ospedale dove lavora.
In questo ci ricorda Claudia Ravaldi, una mamma che ha perso il suo secondo figlio, Lapo, a 38 settimane. Era il 2006 e da allora, Claudia, che anche una psicologa, ha deciso di dedicarsi al sostegno dei genitori che come lei hanno provato sulla loro pelle il lutto perinatale, creando assieme al marito Alfredo Vannacci l’associazione CiaoLapo. Questa onlus fornisce supporto psicologico e accompagna i genitori, grazie a tutta una serie di attività che svolge. Tra queste, vi è anche quella di creazione delle “memory box“, necessarie per aiutare i genitori a riempire il vuoto che rimane ed onorare la memoria dei loro figli.
Non si può dimenticare un figlio solo perché non è mai nato o ha vissuto pochi giorni. Loro ci saranno sempre, nei cuori di chi li ha amati sin dal primo istante. Siete d’accordo unimamme? Che altro aggiungere, se non grazie Katy e grazie Claudia.