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Categoria News

Un puntino nero per le vittime come segnale silenzioso: può davvero aiutare?

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Maria Sole Bosaia

Mentre si continua  parlare di femminicidio e le vittime continuano ad aumentare una donna inglese ha pensato a un modo per segnalare di essere vittime di violenza domestica.

Si tratta di tracciare nell’incavo del palmo della mano un puntino nero come segnale silenzioso. Il post in cui la donna, che vuole rimanere anonima, ha lanciato l’iniziativa su facebook ha ricevuto 40 mila like ed è stato visto da milioni di persone.

Violenza domestica: un’iniziativa per fermarla

Qualcuno però obietta che questo segno potrebbe attirare attenzioni non volute sulle vittime e, successivamente, la rivalsa di chi abusa di loro.

Inoltre il personale che si occupa di trattare gli abusati non ha ricevuto nessuna formazione su come trattare le persone che esibiscono questo segno.

“Sembra una buona idea ma con una diffusione così vasta le persone violente sapranno cosa significa” ha scritto qualcuno sulla pagine Facebook.

La persona che ha ideato la campagna chiarisce tramite la BBC che lei non ha invitato nessuno a diffondere la propria foto su Facebook.

“Io l’ho immaginato come uno strumento per iniziare una conversazione faccia a faccia tra amici o con dei professionisti. Mi sono basata sulla mia esperienza e mi sono chiesta: come potrei spingere le persone a parlare di violenza domestica? Un puntino nero è facile da creare, facile da cancellare. Come donna puoi andare in bagno e disegnarne uno con il mascara e poi cancellarlo. Stando al centro del tuo palmo potresti chiuderlo e nasconderlo dalla vista”.

Naturalmente la sua creatrice aggiunge che questa non è una soluzione per tutti e che le vittime sanno benissimo cosa fa arrabbiare i loro abusatori.

Nel frattempo, dal mondo, sono arrivati numerosi messaggi di sostegno ma ora la campagna, invece di incoraggiare le persone a disegnare un puntino nero, ora invita chi non è in immediato pericolo, a scrivere “di’ no alla violenza domestica” sulle proprie mani per evitare confusione.

La donna che ha lanciato la campagna racconta che ora anche le sopravvissute alla violenza domestica disegnano il puntino nero per mostrare solidarietà, ma questa non era l’idea originale.

La donna spera che polizia, servizi sociali, ecc… sapendo cosa significa il puntino nero sapranno come intervenire.

“Natura umana vuol dire che in molte situazioni non interveniamo. Siamo gentili, ma molte delle vittime sono sole e in luoghi spaventosi. Questo rende davvero difficile uscire e parlare con le persone. Lo scopo di questa campagna è superare queste barriere”.

Una donna ha scritto su Facebook che, grazie a questa iniziativa, ha trovato il modo di chiedere aiuto. “Dovevo fare un esame e il consulente mi ha chiesto di sdraiarmi e tirare le tende. Mi sono sporta e ho preso la penna dalla sua tasca, ho tirato la sua mano verso di me e ho scritto AIUTAMI. Non ho dovuto dire nemmeno una parola. Questa campagna mi ha dato l’idea e la forza di chiedere aiuto”. 

L’associazione Women’s Aid ha accolto la campagna del puntino nero. “Per le donne è molto difficile parlare degli abusi. Credono che non saranno credute. Essere capaci di comunicarlo è il primo passo. Questa campagna offre il modo di farlo”.

Unimamme voi cosa ne pensate di questa iniziativa?

Sapete che i figli risentono degli abusi subiti dalla mamma anche se non ancora nella pancia?

Maria Sole Bosaia

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