Ma quante donne ci sono?
Parte del problema nasce dall’aumento di personaggi all’interno dei film di animazione. Mentre nei film delle origini, il numero era contenuto, il “Rinascimento” ne ha visto un aumento esponenziale. Basti pensare che La Sirenetta è ispirato ai musical di Broadway, con le luci, i colori e naturalmente i balletti colossali. L’aumento dei personaggi ha portato quindi all’aumento della diseguaglianza di genere, con una particolare assenza di personaggi femminili in ruoli di potere. Nei film rinascimentali infatti “C’è una principessa isolata che cerca di convincere qualcuno a sposarla, ma non ci sono donne che fanno tutte le altre cose” afferma Fought “Non ci sono donne che portano i cittadini ad andare contro la Bestia, nessuna donna che canta e beve nella taverna, non ci sono donne che prendono altre direzioni. Tutti coloro che fanno qualcos’altro, che non sia trovare un marito nel film, più o meno, sono maschi”. Questo perché “siamo così abituati a pensare che il maschile è la norma”, dice Eisenhauer. “Così quando si deve aggiungere un negoziante, quel negoziante è un uomo. Oppure, se si aggiunge una guardia, quella guardia è un uomo. Penso sia un atteggiamento molto radicato nella nostra cultura”.
Così come maschili sono i personaggi che riempiono la storia, per abitudine è maschile anche il compagno loquace o aiutante che accompagna la protagonista. Basti pensare a Flounder e Sebastian ne La Sirenetta, Lumiere e Tockins ne La Bella e la Bestia, Iago e il Genio in Aladdin e Mushu in Mulan Unico esempio di spalla femminile è rappresentato dalla signora Potts, la teiera del castello della Bestia, che comunque viene oscurata dagli altri membri del personale.
E cosa accade nell’epoca moderna?