L’elemento più importante di questo film è sicuramente la figura di Merida. Una principessa nuova e diversa da tutte le altre precedenti. Nessun principe a salvarla, nessuna matrigna a ostacolarla, nessuna fata a correre in suo aiuto. Merida fa tutto da sola, in pieno spirito femminista. Non ha bisogno di uomini ma solo del suo arco e delle sue frecce. Niente abiti da cerimonia, tant’è che strappa quello che le aveva dato la madre perché la ostacolava mentre doveva dimostrare la sua bravura. Insomma, Disney-Pixar introducono una nuova visione di protagonista femminile. La differenza si riflette non solamente nella psicologia del personaggio, ma anche nella sua forma estetica. Niente trucco per lei ma solamente una foltissima chioma di riccioli rossi, indomabili come Merida stessa. Anche la forma del viso differisce dalle precedenti principesse Disney, perdendo la classicità dell’ovale perfetto di Biancaneve & Co.
Altro elemento importante all’interno del film è il lavoro minuzioso realizzato per creare le espressioni di tutti i personaggi. L’animazione ha sempre avuto il grosso limite di non poter utilizzare attori e quindi perdere tutta l’esperienza e la conoscenza di professionisti della recitazione. La Disney-Pixar, però, migliora costantemente l’espressività e la recitazione visiva dei suoi personaggi e in Brave – Ribelle è particolarmente evidente. Unica nota dolente del film, è la mancanza di una struttura narrativa veramente solida e ben strutturata. Forse a causa del personaggio innovativo introdotto, o forse perché la direzione è stata affidata a un uomo (all’inizio era la regista Brenda Chapman, sostituita in seguito) che non può comprendere del tutto la protagonista, la storia non convince e appassiona completamente. Un vero peccato che non sia stato valorizzato un film così innovativo. Sopratutto per il nuovo tipo di relazione analizzata.
Infatti, il vero protagonista del film è il rapporto tra madre e figlia. Un genitore molto spesso pensa di sapere cosa è meglio per il figlio, come un figlio pensa che il proprio genitore non riesca a capirlo. Questi pensieri portano inevitabilmente a un conflitto.
La madre di Merida vorrebbe costringerla ad essere come l’immagine mentale, presente, passata e futura, che ha della figlia. Dichiara apertamente che vorrebbe che tornasse la bambina adorabile che era da piccola e le impone un stile di vita che, per quanto giusto e corretto possa essere, non è assolutamente compatibile con il carattere e la psicologia di Merida. Presuppone di sapere cos’è giusto, non ascolta i tentativi di aprirsi della figlia e vuole evitare che Merida possa fare i suoi sbagli, atteggiamento comune in molti genitori.
Merida, dall’altra parte, sfoggia l’arroganza, unita al desiderio di libertà, tipica degli adolescenti. Lei sa cosa vuole e non permette a nessuno di contraddirla. Lei sa chi è e nessuno può permettersi di dirle cosa dovrebbe essere. Questo atteggiamento la porta a chiudersi all’interno dei propri desideri, non riuscendo più a comunicare all’esterno.
Spesso il rapporto tra madre e figlia può diventare pericoloso, come in questo caso. Entrambe le donne hanno smesso di comunicare o, per meglio dire, di ascoltare l’altra. Esiste solamente la loro opinione, facendo nascere discussioni in cui si cerca solamente di convincere l’altro ad affermare “Hai ragione tu!”. Una madre dovrebbe sempre ricordare che il figlio ha una sua vita e una sua strada da percorrere. Di sbagli i nostri figli ne faranno, ma noi unigenitori possiamo solamente cercare di essere lì accanto per aiutarli a rialzarsi, e non proteggerli costantemente, creando intorno a loro una barriera che li renderà incapaci di affrontare le difficoltà della vita. Un figlio deve essere libero di prendere le proprie decisioni, sapendo che accanto ha dei genitori con esperienza, che possono consigliarlo e aiutarlo. I nostri figli devono potersi aprire e sapere che possono confidarsi con noi, avere consigli sulle scelte da fare e non ordini su come comportarsi. Perché ognuno, a qualsiasi età, ha una propria opinione e ascoltare quelle degli altri non vuol dire sminuire la nostre, ma arricchirle. Quando bisogna prendere una decisione comune, c’è sempre una via di mezzo che possa accontentare tutti. L’importante è relazionarsi con semplicità e rispetto. Merida e la madre lo hanno capito.
Ed ora, guardiamo il trailer.
E voi unimamme, cosa ne pensate di questo film della Disney?
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