L’uomo, affetto da una malattia neurodegenerativa, simile alla SLA, ha incantato la platea con la sua musica e le sue parole piene di saggezza.
“Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle ma ogni tanto a tutti capita una stanza buia e piccola. Noi siamo dodici stanze, nell’ultima ricordiamo la prima, quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non vediamo, ma nell’ultima la vediamo perché siamo pronti a ricominciare” ha dichiarato il musicista sul palco dell’Ariston, parlando della sua esperienza personale e della sua malattia.
Nel 2011 Bosso ha subito un intervento al cervello che lo ha costretto ad affrontare una prova molto difficile. A questo si è aggiunta una malattia autoimmune che lo ha reso disabile. Questo però non ha spento la sua gioia di vivere e far musica, alla quale si è avvicinata all’età di 4 anni grazie ad una zia.
“Mi sento un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono. A un certo punto avevo perso tutto, il linguaggio, la musica: la ricordavo, ma non la capivo. Suonavo e piangevo, per mesi non sono riuscito a far nulla. La musica non faceva parte della mia vita, era lontana, non riuscivo ad afferrarla. Ho scoperto così che potevo farne a meno. E non è stato brutto. È stato diverso, è stata un’altra esperienza. Ho imparato che la musica è parte di me, ma non è me. Al massimo, io sono al servizio della musica” ha detto su La Stampa.
Grazie alla sua tenacia Bosso ha superato questo brutto momento ritrovando il modo per tornare dietro al pianoforte. Da questo periodo il cantante, ma anche direttore d’orchestra e compositore di colonne sonore, ha ricevuto un’importante lezione di vita, che ha voluto condividere con tutti: “che noi esseri umani siamo bellissimi, ma spesso, chissà perché, tendiamo a dimenticarcene. Che non esistono storie brutte, ma solo tristi, o allegre. E che dobbiamo avere paura solo delle storie noiose. Ora parlo a fatica, non posso più correre, ma riesco ancora a suonare. E nel momento in cui metto le mani sulla tastiera volo lontano da ogni problema”.
L’artista crede fermamente nel valore della musica, a livello sociale, politico e culturale, ma anche terapeutico. “La musica è trascendente, costringe a uscire dal sé, ad andare oltre. È terapeutica, e nessuno lo sa meglio di me”.
Il brano che ha portato a Sanremo: Following a bird, fa parte dell’album The 12th room che tratta il tema dei pregiudizi, del dolore e dell’imparare a perdersi per andare avanti.
“La musica cambia se cambia la luce, l’aria. Non può che essere un’esperienza empatica, perché esiste solo nel momento in cui si è in due. Ognuno di noi può riconoscere la sua melodia, io cerco di dare alle persone gli stimoli per cercare il loro racconto, condividere la singolarità di ognuno, pensando a persone, non a un pubblico. Mi considero un tramite: non posso mai sapere come la mia musica sarà interpretata” sottolinea Bosso continuando a parlare della musica e di cosa abbia significato per lui.
“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme” ha commentato infine il musicista, lasciando nei cuori di tutti, grandi e piccoli, l’idea che la disabilità non sia un limite, qualcosa da guardare con paura, ma anche una possibilità di arricchirsi e di vivere una vita piena.
E a conferma di tutto ciò il pianista è in procinto di partire con una tournée nei teatri italiani.
La filosofia di Bozzo è “Per me ogni suono si traduce in un’immagine o in un colore. E allo stesso modo le immagini mi provocano suoni. La mia musica, che proprio per questo è così amata dal cinema, deriva dalla squadratura di un’immagine che diventa una cellula e poi si sviluppa e porta ad altre immagini, diventa una sequenza e questa sequenza alla fine diventa un brano.”
Segue un video ripreso dal suo canale Youtube intitolato “Clouds, the mind on the (Re)wind“, che rispecchia appieno la sua filosofia: ogni suono si traduce in immagine.
Unimamme e voi siete rimaste toccate dalle parole di Bosso? Siete d’accordo con lui sul potere della musica? Non pensate anche voi che sia un grande esempio per tutti, bambini inclusi?
E i vostri figli amano la musica? Vi consigliamo di scoprirne i benefici per i più piccoli.
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