Unimamme, spesso vi abbiamo parlato di come si effettuino troppi parti cesarei a scapito di mamme e bambini, ma la storia che vi raccontiamo oggi ha davvero dell’incredibile.
Nel maggio del 2015 i medici avevano avvisato la donna che avrebbe avuto un parto prematuro avendo perso il tappo mucoso alla 24° settimana di gestazione. 4 settimane dopo le si sono rotte le acque e, un paio di settimane dopo Amber è andata in travaglio.
Dopo 36 ore di travaglio i dottori le hanno comunicato che avrebbe dovuto fare un taglio cesareo.
“Speravo in un parto naturale come per gli altri bambini ma mi hanno detto che non c’era nessuna possibilità perché Olly non riusciva a farcela da solo ed era troppo pericoloso lasciarlo lì”.
Ed è stato a quel punto che qualcosa è andato storto. I medici hanno aperto il grembo di Amber convinti di trovarci un bimbo, che però non c’era.
“Sono rimasti stupefatti per due minuti finché non hanno sentito un pianto provenire dal mio grembo e hanno sollevato il lenzuolo per vedere Olly tra le mie gambe”.
Amber stessa non riusciva a credere ai propri occhi “non solo mi avevano tagliato quando non era necessario, ma mio figlio era sotto il lenzuolo, da solo”.
“I medici non si sono nemmeno scusati, mi hanno spiegato che il mio piccino aveva cominciato la discesa nel canale vaginale quando mi hanno aperto ed è stata una situazione molto strana”.
Ora la donna ha un’inutile cicatrice e deve riprendersi dal cesareo.
“In quel momento nella stanza c’era un’atmosfera molto pesante. Non riuscivano a trovare il mio bambino” rammenta ancora Amber.
La donna ricorda che i medici hanno frugato con ansia sotto il lenzuolo per trovare il piccolo.
Amber però ricorda che quando finalmente ha sentito piangere il suo bambino si è commossa.
“Hanno perso il mio bambino per 2 minuti. Semplicemente ridicolo” ha commentato la mamma sul Daily Mail.
Una volta “ritrovato” il piccino è stato condotto nell’unita di terapia intensiva neonatale e, cinque settimane dopo, ha potuto lasciare l’ospedale insieme alla sua mamma.
Ora Amber sta facendo causa all’ospedale per quanto successo.
“Il mio corpo mi stava dicendo che era pronto e io avrei dovuto ascoltarlo. Ora ho una cicatrice non necessaria sulla mia pancia. Sono grata per il fatto che il mio bambino stia bene, ma non mi dimenticherò mai il giorno in cui i medici hanno perso mio figlio”.
Elaine Broughton a capo del reparto di ostetricia dell’ospedale in cui ha partorito Amber continua a sostenere la decisione di praticare il taglio cesareo alla donna.
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