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Come migliorare la posizione dei bambini durante il travaglio

Published by
Maria Sole Bosaia

Selina Nylander è una mamma nonché doula inglese, che tiene corsi e gestisce un sito dedicato al parto.

Nel suo blog abbiamo trovato un interessante riflessione su come la posizione del bambino nell’utero può o meno aiutare durante il travaglio, citando diversi studi e ricerche.

Posizione dei bambini durante il travaglio: le evidenze scientifiche

Le statistiche dicono che il 30% dei bambini si presentano in una posizione occipito-posteriore.

Mentre secondo alcuni studi la posizione del bimbo nel grembo materno non influenza il parto, altri hanno evidenziato che la posizione occipito posteriore del feto, ossia con l’occipite del piccolo rivolto verso la colonna vertebrale della sua mamma, è un fattore che segnala l’induzione del parto.

Circa l’80% dei bimbi che si trovano in posizione occipito posteriore, prima dell’inizio del travaglio ruotano durante quest’ultimo. Più a lungo un piccino rimane in questa posizione e più ci sono probabilità che rimanga così.

Una posizione occipitale posteriore viene associata con un primo e secondo stadio di travaglio prolungato, in aggiunta a un aumento dello stesso.

Studi pregressi hanno dimostrato che le donne i cui bambini sono mal posizionati durante il travaglio e la nascita:

  • sono più inclini a dover subire interventi ostetrici (inclusi parto assistito e parto con forcipe)
  • la linea d’azione del partogramma si incrocia
  • provocano una maggior incidenza di induzioni di travaglio
  • si ha aumento dell’uso di ossitocina
  • provocano l’uso dell’epidurale
  • si ha un aumento della  durata del travaglio

I movimenti della mamma migliorano i risultati

La maggior parte degli studi riguardanti gli interventi di rotazione dei bimbi durante il travaglio vedevano i medici cercare di ruotare il piccolo da una posizione occipito posteriore a una anteriore. Queste indagini si sono rivelate però un insuccesso forse dovuto alla scarsa durata delle osservazioni (10 minuti).

Uno studio di questo tipo ha avuto però successo utilizzando i movimenti materni ed è stato condotto a Padua.Le mamme partorienti sono state divise in 2 gruppi:

  • gruppo A: mamme che hanno trascorso più del 50% del travaglio sdraiate (supine o laterali)
  • gruppo B: le altre invece hanno provato diverse posizioni.

Da questa particolare indagine è emerso che:

  • 27 pazienti hanno avuto bisogno di un taglio cesareo, di queste il 46% aveva preferito trascorrere il travaglio in posizione adagiata mentre il 12,3% lo aveva trascorso in posizione diverse: sedendo su una palla, stando su mani e ginocchia, ecc.
  • nel 39,6% delle donne del gruppo A si è è registrata una posizione occipito-posteriore fino alla nascita, mentre la percentuale è scesa al 28% tra le donne del gruppo B

Movimenti materni nel primo stadio del travaglio: quali sono i benefici?

Utilizzare una posizione verticale aumenta la forza delle contrazioni, le donne che si comportano così hanno:

  • travagli più brevi
  • un tasso minore di parti assistiti e tagli cesarei

Stendersi sulla schiena con un angolo a 60° delle ginocchia e la posizione verticale, accompagnate dalla musica riducono la durata della fase attiva durante il travaglio e il dolore nelle primipare.

Posizioni materne e mobilità durante il primo stadio del travaglio:

  • riducono la durata del travaglio
  • riducono il rischio di taglio cesareo
  • il bisogno di epidurale

Movimenti materni nel secondo stadio del travaglio: quali sono i benefici?

Una posizione verticale e una laterale sono associate a :

  • una riduzione del secondo stadio del travaglio
  • una riduzione del parto operativo
  • riduzione dell’episiotomia
  • riduzione del dolore
  • meno tracciati anormali del cuore del feto

Secondo uno studio la posizione supina è inoltre associata con esiti emodinamici neonatali, fetali e materni negativi. “A dispetto della ricorrenza della posizione distesa le evidenze sottolineano il merito della posizione dritta”.

La posizione in ginocchio aumenta le dimensioni delle ossa trasversali e di quelle antero posteriori del piano pelvico e lo sbocco pelvico.

Uso dell’epidurale

Le donne che fanno l’epidurale e cambiano posizione passando dalla posizione a carponi a quella seduta durante la seconda parte del travaglio e che spingono in posizione laterale hanno:

  • un grado molto basso di parti assistiti
  • alti tassi di perineo intatto
  • bassi tassi di episiotomia
  • un tempo di spinte attivo senza risultati negativi

Lo squatting

La posizione di squatting , ossia da accucciate, durante il secondo stadio:

  • riduce l’estensione dell’episiotomia
  • riduce lo strappo perineale

Stando anche ai sondaggi, le mamme preferiscono essere libere di muoversi.

 

Le barriere ai movimenti per le mamme consistono in:

  • mancanza di spazio
  • sostegno inadeguato
  • uso ingiustificato di apparecchiature tecnologiche
  • movimenti ristretti a causa delle medicine per alleviare il dolore

Uno dei suggerimenti per aumentare i movimenti materni è quello di scegliere un parto in acqua.

Inoltre i padri con una compagna che partorisce in posizione verticale sono più inclini ad avere un’esperienza di parto positiva, a sentirsi a proprio agio.

 

La doula e l’ostetrica possono aiutare la mamma:

  • con un po’ di pratica antenatale insegnando le posizioni che possono aiutare durante il travaglio
  • discutere delle barriere ai movimenti materni
  • dare sostegno se la tecnologia è richiesta
  • suggerire un cambiamento di posizione che possono aiutare il comfort della donna e la rotazione
  • possono suggerire l’uso di una palla a forma di arachide se le mamme hanno bisogno di un’epidurale o hanno bisogno di rimanere in posizione distesa
  • suggerire un cambiamento di posizione nel 2° stadio

Unimamme e a voi hanno permesso di muovervi come volevate? Cosa ne pensate di queste evidenze scientifiche?

Maria Sole Bosaia

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