Jay Belsky, ricercatore nel campo dello sviluppo infantile presso il London Birsbeck College di Londra contesta il fatto che spesso il settore di psicologia dello sviluppo viene monopolizzato da donne con pregiudizi femministi. Nel loro caso quindi l’obiettivo è di non turbare le mamme che lavorano, facendole sentire in colpa.
Alcune donne infatti sembrano non preoccuparsi del fatto che la presenza o meno dei genitori sia importante.
Si calma così il senso di colpa dell’essere separate dai propri figli per tutto il giorno, anche se non vi è reale necessità economica.
Anche una professoressa di Harvard, Kathy MacCartney, è d’accordo con Belsky “fino a questo momento sembra che lui abbia ragione. Bambini che rimangono a lungo all’asilo nido hanno problemi comportamentali”.
Se un piccino mostra problemi di questo tipo non chiederà aiuto, non ci sono tratti che indichino che possa diventare un adulto con problemi di relazione o comportamento.
Altri studi invece si focalizzano sul fatto che mamme lavoratrici sono più inclini ad avere figlie che lavorano, con impieghi di responsabilità e che guadagnano sicuramente di più delle mamme che rimangono a casa.
Ciò che non tiene in considerazione questa ricerca è la capacità delle figlie di mantenere delle relazioni o se sono più o meno inclini ad avere problemi psicologici.
Lo studio citato da Psychology Today mira a far riflettere i genitori che lasciano i figli per tutto il giorno al nido.
I bambini hanno bisogno del contatto fisico della mamma, per esempio quando cadono e vengono picchiati da altri bimbi cercano la mamma ma non la trovano.
Gli scienziati invitano a considerare i deleteri effetti di questa situazione che si protrae nel tempo.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questa ricerca?
Voi avete mandato i vostri piccini al nido?
Come si trovavano?
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