Perché i bambini non possono mangiare la pasta “Piccolini” Barilla?

E per quanto riguarda i pesticidi?

grafico paste pericoloseCome riportato su Repubblica, il Test ha effettuato uno screening anche sui pesticidi da cui è emerso che in alcuni noti marchi sono presenti quantità di queste sostanze pericolose. “Nei marchi Conad, Barilla, Divella e Voiello sono stati trovati residui di pesticidi. Concentrazioni per fortuna ben al di sotto dei limiti di legge, ma i rischi derivanti dall’assunzione occasionale di fitofarmaci nei cibi (anche in basse quantità) sono ancora oggetto di studio. In generale, quindi, si può dire che i pesticidi non costituiscono un rischio immediato per la salute, ma ciò non significa che si debba sottovalutare la loro presenza, anche in minima quantità, in ciò che si mangia”.

Negli altri 11 marchi non sono state trovate tracce di pesticidi:

  • Rummo,
  • Garofalo,
  • De Cecco,
  • Molisana,
  • Delverde,
  • Carrefour,
  • Todis,
  • Simply,
  • Coop,
  • Eurospin

La risposta della Barilla

Oltre ad aver fatto causa (e ad averla vinta) contro la Plasmon per la pubblicità comparativa scorretta e ingannevole, perché confrontava due prodotti di due categorie diverse per quanto riguarda i livelli di micotossine accettabili per legge, la Barilla ha voluto sottolineare che segue le norme di legge per i prodotti di uso corrente (in cui non vengono specificate indicazioni sull’età) e  di non avere tra le proprie referenze alcuna linea di prodotti per la prima infanzia.

Come riportato su Greenme, i Piccolini non sono mai rientrati nella categoria di prodotti per la prima infanzia e che le micotossine potrebbero creare i problemi sopracitati solo con un’esposizione molto prolungata nel tempo.

Gli alimenti per la prima infanzia: qualche accorgimento

Al di là delle vicende giudiziarie questa storia ha avuto almeno il merito di sollevare la questione sugli alimenti a volte considerati per la prima infanzia a causa degli spot, anche se poi non lo sono davvero.

Spesso, al supermercato, si trovano confezioni con colori e immagini che richiamano l’infanzia, oppure sono in formato ridotto, o ancora riportano indicazioni salutistiche o immagini di cartoni animati, ecc… ma non vanno bene per i più piccini.

Spesso trovare su uno stesso scaffale troviamo baby food e quelli per adulti confonde le mamme. Come per esempio gli yogurt che, anche per esigenze di spazio, vengono mischiati tutti insieme. Guardando bene le etichette però si scopre che spesso quei prodotti dai colori sgargianti non sono adatti a piccini sotto i 36 mesi.

Un altro “trucco” è quello del prezzo, i baby food preparati con materie prime selezionate ovviamente costano di più degli altri che “fingono” solo di essere dedicati alla prima infanzia.

Se si sceglie un prodotto non specifico per l’infanzia bisogna scegliere un prodotto con una lista di ingredienti corta, possibilmente senza coloranti, edulcoranti e additivi, come riportato su Il Fatto Alimentare.

Unimamme, voi immaginavate tutto questo?

Avete mai dato la pasta Piccolini ai vostri bimbi o altri tipi di paste per “adulti” durante lo svezzamento?

E se sì da quando?

Noi vi lasciamo con alcune indicazioni sulla dieta ideale dei bambini da 0 a 3 anni.

 

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