Gli ‘Ospedali Amici dei bambini’ in Italia: l’elenco aggiornato

Quanto faccia bene ai nostri figli il latte materno è ormai cosa risaputa, addirittura una ricerca attesta che l’allattamento al seno migliora le capacità di sviluppo del bambino. Stessa cosa riguardo l’importanza del latte materno devono pensarla anche l’Unicef e l’Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno pensato di creare l’iniziativa gli ‘Ospedali Amici dei bambini’, ovvero delle strutture che sostengono e promuovono l’allattamento al seno.

Tale iniziativa, promossa da Unicef e OMS, è presente in tutto il mondo e, da qualche tempo, sta prendendo piede anche in Italia, dove già diversi Ospedali hanno deciso di diventare ‘Amici dei bambini’. Vediamo quali sono e soprattutto quali caratteristiche deve possedere un nosocomio per diventare tale.

Ospedali amici dei bambini, dove l’allattamento al seno viene prima di tutto

Il latte materno è un bene di primaria importanza per i neonati tanto che l’OMS raccomanda alle mamme di allattare al seno in modo esclusivo almeno fino al compimento del sesto mese di vita e, addirittura l’Unicef, nell’articolo 24 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, lo considera un diritto del bambino.

OMS e Unicef, a sottolineare l’importanza del latte materno, nel 1990 hanno ideato una campagna per la promozione dell’allattamento al seno con l’intenzione di cercare di arginare il largo utilizzo di sostituti del latte materno. Nel 1992, poi, hanno creato l’iniziativa gli ‘Ospedali amici dei bambini’ che hanno proprio il compito di insegnare alle neo-mamme le buone pratiche per allattare i propri figli al seno.

Ma come possono gli ospedali diventare ‘Amici dei bambini’?

Ebbene ci sono delle caratteristiche da possedere e delle indicazioni da seguire. Ecco il decalogo che l’ospedale deve rispettare per potersi pregiare di tale definizione:

1. Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento al seno
4. Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario.
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che trascorrano insieme ventiquattr’ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
8. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento
10. Promuovere la collaborazione tra il personale della struttura, il territorio, i gruppi di sostegno e la comunità locale per creare reti di sostegno a cui indirizzare le madri alla dimissione dall’ospedale.

Ecco, in attesa che se ne aggiungano altri, l’elenco degli ‘Ospedali Amici dei bambini’

Un altro plauso all’Unicef e all’OMS che, ancora una volta, si prendono carico della salvaguardia dei neonati e della loro alimentazione.

E voi unimamme cosa ne pensate dell’allattamento al seno? Se avete partorito in un Ospedale amico dei bambini condividete con noi le vostre esperienze, ne faremo tesoro.