Care Unimamme pochi giorni fa abbiamo riportato un caso con protagonista la pasta i “Piccolini” della Barilla, informando i genitori che tale pasta, così come altri tipi di pasta che comunemente usiamo, non è consigliata ai bambini al di sotto dei 3 anni, perchè contiene livelli di micotossine superiori alla soglia massima destinata al mercato dei bambini dai 0 ai 3 anni (200 Mg per Kg).
Le micotossine, come spiegato, sono prodotte da alcuni funghi che si formano nel grano in stagioni climaticamente sfavorevoli, e tra queste il peggiore è il Deossinivalenolo (DON) e se consumate in grandi quantità e per periodi prolungati possono causare problemi al sistema immunitario e respiratorio.
Nel post in questione, inoltre, indicavamo i risultati di alcuni test effettuati dal mensile dei consumatori il Test-Salvagente su 15 marche di pasta, sui valori di DON delle singole marche e sull’eventuale presenza di residui di pesticidi.
Dopo la pubblicazione dell’articolo, abbiamo ricevuto e riportiamo la replica della Barilla con cui l’azienda esprime la sua posizione:
Gentile redazione di UniversoMamma,
Abbiamo letto con attenzione il vostro articolo sui Piccolini Barilla e i dubbi sollevati sui rischi
di questo prodotto per la salute dei bambini.
Vogliamo chiarire un equivoco: nessuno dei prodotti Barilla è rivolto specificatamente alla
prima infanzia (bambini 0-3 anni) e i Piccolini non fanno eccezione. Abbiamo deciso
volontariamente di scrivere sulle confezioni dei Piccolini Barilla “Per grandi e bambini sopra i
tre anni” proprio per evitare fraintendimenti e indirizzare correttamente i consumatori.
Anni fa il Tribunale di Milano ha dato ragione a Barilla, giudicando scorretta e ingannevole una
pubblicità comparativa che metteva a confronto una pasta per l’infanzia con la nostra,
destinata invece a tutta la famiglia. Si tratta di due categorie di prodotti destinate a fasce d’età
differenti e la legge, a tutela del consumatore, definisce per ciascuna precisi limiti e
caratteristiche, compreso il livello di micotossine (le micotossine sono sostanze che in natura
possono formarsi nel grano se la stagione è stata molto umida e piovosa).
La pasta Barilla è sana e sicura perché i risultati delle analisi che conduciamo regolarmente
riportano da sempre livelli decisamente inferiori alle soglie di tolleranza legale, già molto
conservativi.
A proposito della qualità del grano, Barilla lo acquista in Italia e all’estero per la pasta a
marchio Barilla. Negli ultimi anni, circa il 75% del grano utilizzato per la pasta è italiano,
selezionato lavorando direttamente con la filiera e gli agricoltori, con i quali abbiamo fissato
specifici obiettivi di qualità.
Dato che il nostro Paese non produce abbastanza grano duro di qualità per soddisfare le
richieste di tutti i produttori, compensiamo questa mancanza acquistando il restante 25%
all’estero, scegliendo i migliori grani per garantire alla nostra pasta qualità, gusto e consistenza
al dente. A prescindere dalla provenienza della materia prima, Barilla effettua controlli
stringenti e periodici lungo la filiera a tutela della qualità e della sicurezza del proprio prodotto.
Abbiamo sentito il dovere di rispondervi per fare chiarezza e perché come azienda, mettiamo
al primo posto il rispetto per la trasparenza, per l’etica e per il benessere di quanti acquistano i
nostri prodotti.
Ci auguriamo di essere riusciti a farlo e restiamo a disposizione per ogni approfondimento.
Luca Virginio
Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne
Gruppo Barilla
E voi unimamme, cosa ne pensate di tutta questa questione? Sapevate di questi limiti stabiliti a tutela della prima infanzia? Che marche di pasta usate per i vostri figli?