Il lettone di mamma e papà è sempre un posto magico: fa scomparire gli incubi notturni, è un valido aiuto nel curare le malattie e soprattutto permette di dormire tranquilli e rilassati.
Questa almeno la versione dei bambini, da sempre attratti dal calore che trasmette questo paradiso notturno, dalla sensazione di sicurezza che infonde ma soprattutto dal potersi godere mamma e papà durante dei bellissimi sogni.
Per i genitori invece, la situazione è un po’ differente. Indubbiamente il calore del proprio figlio mentre si dorme è un privilegio speciale, ma risulta essere anche difficoltoso riuscire a riposare con un bambino che si muove nel letto, in alcuni casi con la tendenza a mettersi in orizzontale rispetto al verso comune, costringendo i due malcapitati genitori a calci nel reni e nottate avvinghiati al bordo del materasso. Bisogna poi considerare che, a livello di coppia, risulta impossibile poter vivere un rapporto che deve essere obbligatoriamente fatto anche di momenti intimità.
Infine, la costante paura che il proprio figlio non si abitui mai a dormire da solo nel proprio letto. Insomma, avere un bambino che dorme tutte le notti tra i due genitori, viene spesso considerato e percepito come un problema. Un’indagine, però, ci spiega cosa non deve essere assolutamente fatto.
Alcuni psicologi della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva) e SICuPP (Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche), infatti, dopo aver raccolto alcuni dati a livello nazionale sulle abitudini dei bambini italiani e dei loro genitori, hanno individuato alcuni risultati molto interessanti:
Oltre a questi dati, però, l’abitudine che rimane più impressa, e anche quella più preoccupante, è che oramai televisori, tablet, cellulari e PC hanno preso il posto della più classica ninna nanna, anche nei primissimi anni di vita, a cui va aggiunta una tremenda diminuzione della lettura con e dei bambini.
Poiché dell’uso sbagliato che si permette di fare ai bambini della tecnologia e della diminuzione di lettori in Italia ne abbiamo già parlato, oggi volevamo concentrarci su altri dati emersi dall’indagine:
Quasi un terzo dei bambini italiani è abituato ad addormentarsi in mezzo ai genitori. Un dato che potrebbe preoccupare ma che gli psicologi hanno subito utilizzato per aiutare i genitori. Ciò che i dottori sostengono, infatti, è che non bisogna preoccuparsi eccessivamente se i vostri figli hanno preso questa abitudine. In ogni caso, non bisogna assolutamente forzarli a dormire nella loro cameretta. Costringerli a dormire da soli, potrebbe portare più problemi che vantaggi. Meglio sopportare qualche mese che vostro figlio dorma in camera vostra, attendendo che raggiunga la giusta sicurezza per staccarsi da voi, piuttosto che sottoporli al trauma di un distacco obbligato che potrebbe portarli a non conquistare mai autonomia e indipendenza.
Quindi cosa possono fare i genitori? Pazientare? Se il problema fosse solamente quello di dormire male, ogni genitore farebbe questo sacrificio per il bene di suo figlio. Il problema, forse, è la perdita di quell’intimità che una coppia richiede. La giornata è piena di impegni, sia per mamme che papà, quindi diventa difficile riuscire a ritagliarsi dei momenti per poter stare soli e tranquilli, anche solo per parlare. Una soluzione potrebbe essere quella di mandare a letto presto i bambini.
Anche se i bambini di qualsiasi età hanno bisogno di molte ore di sonno, spesso si addormentato molto tardi, con gravi ripercussioni sulla loro salute fisica e mentale. Inoltre, anche i genitori si trovano poi troppo stanchi per poter passare del tempo insieme. Magari mandando a letto i bambini un po’ prima, ci si potrebbe ritagliare del tempo da dedicare alla coppia, riscoprendo questo lato che spesso viene accantonato quando si diventa genitori. Perché in fondo, se un bambino dorme nel lettone, i problemi sono solo per mamma e papà.
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