Jacob, un ragazzino di 12 anni, ha colpito con così tanta forza il piede di una coetanea da romperle una scarpa.
Il ragazzino, resosi conto dell’errore commesso, ha scritto una lettera alla bambina scusandosi per l’accaduto “mi dispiace di aver rotto la tua scarpa, non intendevo farlo. Non so perché l’ho fatto ma prometto che non lo farò più. Ti riparerò la scarpa”.
La sua mamma però ha deciso che questo non bastava a redimerlo e così ha deciso di pubblicare un post su Facebook per mostrare a tutti la gravità di quanto fatto dal figlio.
Oltre a 55 mila “mi piace” suddetto post si è procurato anche una serie di commenti negativi. Il post, piano piano, è diventato virale e solo in quel momento la donna l’ha reso “privato” ma non ha mai detto di essersi pentita ti averlo scritto.
“Mi sono sentita male per lui. Ma non per quello che ho fatto.Continuo a sostenere le mie azioni, io però volevo che lo vedessero gli amici di mio figlio e non tutto il Paese. Ma se lui lo rifacesse, lo rifarei anch’io…”.
La mamma ha rivelato che il figlio ha accettato di buon grado tutte le punizioni che lei gli ha assegnato come portargli via il computer.
“L’unica cosa che potevo fare era mostrare ai suoi amici che lui non è grande, che non è intelligente, e che può sentirsi almeno un po’ come deve essersi sentita quella bambina. Questa è stata la prima volta che ha fatto qualcosa di simile e volevo essere sicura che fosse l’ultima”.
Ecco cosa ha scritto la mamma
“Sono disgustata che mio figlio di 12 anni abbia visto come cosa appropriata calpestare il piede di una bambina nuova e girare il proprio piede con tanta forza da romperle le scarpe nuove di marca (spezzandole il tacco). Ti dirò qualcosa Jacob, se anche osi respirare verso di lei o verso qualcun altro con modi da bullo, ti presterò volentieri ai loro genitori per ogni compito avvilente che a loro sembrerà appropriato per quanto vogliono. Di’ addio ai soldi del tuo compleanno dal momento che comprerai alla bambina un nuovo paio di scarpe e un mazzo di fiori.
Aggiornamento: per rispondere al alcune domande sì, questo è mio figlio, è stato taggato prima che il post diventasse virale (non immaginavo che sarebbe successo) così i suoi amici potranno vedere che le azioni hanno delle conseguenze e che lui non è grande, intelligente, duro o divertente . Lui è un dodicenne che deve rendere conto alla sua mamma.
Non mi interessa chi non è d’accordo nel modo in cui faccio il genitore. Mio figlio ha umiliato e messo in imbarazzo una bambina, a parte le sue motivazioni (non si aspettava di romperle una scarpa, pensava sarebbe semplicemente inciampata) quella bambina piange ancora, per quanto ne sappiamo quella piccola potrebbe aver lasciato la sua precedente scuola perché veniva bullizzata, quindi immaginate come l’abbia fatta sentire lo stupido atto di mio figlio”.
“Quindi il mio figlio messo in imbarazzo online, per così dire, non è niente rispetto all’umiliazione che deve aver provato quella bimba a camminare con una scarpa rotta, e gli occhi rossi per il pianto, essendo nuova.
Naturalmente mi sono seduta e ho parlato con lui riguardo il suo comportamento. Non lo taggo semplicemente in un post affinché lo legga. Sono fiduciosa che questo sia un fatto isolato e che non si ripeterà”.
Come accennato non tutti i genitori che hanno letto il messaggio di Terri concordano con il suo sistema educativo.
“Perché estendere l’umiliazione? Il tuo povero bambino. Questo lo perseguiterà per sempre… Si tratta di un errore di un dodicenne e ora tutti lo possono vedere” ha scritto un utente.
Terri ha deciso di prendere seri provvedimenti perché aveva un amico vittima di atti di bullismo e che risente ancora, da adulto, di quanto avvenuto.
“Non ho mai avuto un figlio che è stato bullizzato, mio figlio è un ragazzo che prende sempre A, suona anche il piano, non è quel genere di bambino, a volte imita le altre persone ma deve imparare che quello era sbagliato”.
Prima di pubblicare il messaggio la mamma di Jacob gli ha spiegato perché intendeva farlo, ma quando si è decisa a cancellarlo ormai era diventato virale.
Il figlio però non pare preoccuparsi troppo. “Gli ho anche cancellato il profilo Facebook, era una parte della sua punizione”.
Terri ha anche discusso con il figlio le conseguenze del bullismo, in modo che il figlio capisse bene il suo errore. “Lui non è un bullo, so quello che ha fatto, se fosse stato un comportamento abituale sarebbe diventato un bullo”.
La donna però ammette di non conoscere la bimba o la sua famiglia.
“Volevo che anche loro conoscessero il mio pensiero, quindi ho suonato al Preside e gli ho detto che avrei sostenuto le sue sanzioni disciplinari”.
Ho detto a mio figlio “questo è ciò che hai fatto e questo è come si sono sentiti, quindi voglio che ti senta almeno un po’ come loro. Quando ti metti nei loro panni si cambiano un po’ i propri atteggiamenti”.
Unimamme e voi come reagireste se i vostri figli si comportassero come Jacob?
Approvate i provvedimenti della sua mamma?
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…
Più batteri che nel gabinetto: un oggetto davvero comune nelle case di chi ha bambini…
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…
Il cibo uccide: in Italia e in Europa ogni anno sono troppi i minori di…